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    Utilizzo di metodologie genetico-molecolari nell'identificazione di nuovi geni regolatori di GIGANTEA in Arabidopsis thaliana

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    Negli organismi e in particolare nel regno vegetale, l’orologio biologico o “circadian clock” ha la funzione di regolare molti dei processi fisiologici e metabolici. Diversi geni e proteine che partecipano alla regolazione del clock sono stati identificati per lo più attraverso l’uso della biologia molecolare. Tuttavia, le scoperte fatte fino a questo momento non sono sufficienti per spiegare e comprendere a fondo la complessità dei meccanismi del clock, indicando che molti dei suoi regolatori sono ancora a noi sconosciuti. Dati sperimentali e modelli matematici suggeriscono fortemente che il gene GIGANTEA (GI) può essere uno di questi regolatori; in mutanti gi si osserva l’alterazione delle altre componenti chiave dell’orologio. GI è anche coinvolto in altri processi fisiologici di notevole importanza come l’induzione fotoperiodica e la risposta alla luce rossa e blu, suggerendo un importante ruolo di questo gene nei processi di sviluppo delle piante. Malgrado l’importanza di GI in tali processi, la sua funzione biochimica e la sua regolazione a livello molecolare sono aspetti ancora da chiarire. Il principale obiettivo di questo progetto è quello di incrementare le conoscenze attuali sul funzionamento del clock e, più nello specifico, di comprendere i meccanismi alla base della regolazione di GIGANTEA. Il trascritto del gene è regolato dal circadian clock ed è caratterizzato da un picco di espressione durante il pomeriggio. Il progetto è stato dedicato maggiormente all’identificazione di nuovi geni o alleli, che ritardano o anticipano il picco di espressione di GI (GI timing). Questi sono identificati con lo studio delle variazioni genetico-naturali, effettuato attraverso il QTL mapping e fine mapping di differenti accessioni di Arabidopsis thaliana. Per perseguire tali obiettivi, il promotore di GIGANTEA è stato fuso col gene della luciferasi, ottenendo così un gene reporter che permette di monitorarne l’espressione, andando così a definire un preciso GI timing; diversi ecotipi di Arabidopsis sono stati trasformati con questo costrutto e il picco di espressione del gene è stato assunto come tratto fenotipico. Diverse accessioni di Arabidopsis mostrano differenti GI timing e le stesse sono state incrociate, al fine di generare delle popolazioni (mapping population) utilizzate per mappare i QTL (Quantitative Trait Loci) che regolano il tratto fenotipico. Nel caso specifico sono state studiate tre accessioni: Columbia, Dijon G e Lip 0, che mostrano differenti fenotipi; Columbia ha un GI timing anticipato di circa un’ora e mezzo (early phenotype) rispetto a quello di Dijon G e Lip 0 (late phenotype). Il QTL mapping effettuato sulla F2 population di Columbia X Lip 0 cross e Columbia X Dijon G cross ha evidenziato la presenza di numerosi QTL responsabili della regolazione del GI timing. Il fine mapping di alcuni di questi QTL ha suggerito che il gene PHYB (fitocromo B) è uno dei regolatori di GIGANTEA. Gli studi effettuati sull’espressione dei geni appartenenti all’orologio biologico hanno invece messo in evidenza che un’altra componente genica del clock, di nome CCA1, è in stretta relazione con GI ed è caratterizzata da differenti timing nei tre ecotipi studiat

    EEC as model for Latin American integration

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    High Stakes Behavior with Low Payoffs: Inducing Preferences with Holt-Laury Gambles

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    A continuing goal of experiments is to understand risky decisions when the decisions are important. Often a decision’s importance is related to the magnitude of the associated monetary stake. Khaneman and Tversky (1979) argue that risky decisions in high stakes environments can be informed using questionnaires with hypothetical choices (since subjects have no incentive to answer questions falsely.) However, results reported by Holt and Laury (2002, henceforth HL), as well as replications by Harrison (2005) suggest that decisions in “high” monetary payoff environments are not well-predicted by questionnaire responses. Thus, a potential implication of the HL results is that studying decisions in high stakes environments requires using high stakes. Here we describe and implement a procedure for studying high-stakes behavior in a low-stakes environment. We use the binary-lottery reward technique (introduced by Berg, et al (1986)) to induce preferences in a way that is consistent with the decisions reported by HL under a variety of stake sizes. The resulting decisions, all of which were made in a low-stakes environment, reflect surprisingly well the noisy choice behavior reported by HL’s subjects even in their highstakes environment. This finding is important because inducing preferences evidently requires substantially less cost than paying people to participate in extremely high-stakes games.

    Recovery and sanitary selection of local vines of the Sardinia

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    A study was made on the recovery genotypes local grapevine with the aim to conserve them and to evaluate their health status and thus to improve the quality of the propagation material. Clone accessions of 61 vines were grafted and placed in a germoplasma field. The varieties that were considered enologically valuable were subjected to sanitary selection. Some vines showed indubitable healthy qualities, and should be immediately evaluated from an economical point view and then certificated. Possible sanitation treatments were also evaluated, with the aim of extending the number clone accessions to be included in experimental trials to access their yield

    Altruistic Punishment in Elections

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    Altruistic punishment is a fundamental driver for cooperation in human interactions. In this paper, we expand our understanding of this form of costly punishment to help explain a puzzle of voting behavior: why do people who are indifferent between two potential policy outcomes of an election participate in large-scale elections when voting is costly? Using a simple voting experiment, we show that many voters are willing to engage in voting as a form of punishment, even when voting is costly and the voter has no monetary stake in the election outcome. In our sample, we observe that at least fourteen percent of individuals are willing to incur a cost and vote against candidates who broke their electoral promises, even when they have no pecuniary interest in the election outcome
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