352 research outputs found

    A synthetic diamond diode in volumetric modulated arc therapy dosimetry

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    Data acquisition system for a proton imaging apparatus

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    New developments in the proton-therapy field for cancer treatments, leaded Italian physics researchers to realize a proton imaging apparatus consisting of a silicon microstrip tracker to reconstruct the proton trajectories and a calorimeter to measure their residual energy. For clinical requirements, the detectors used and the data acquisition system should be able to sustain about 1 MHz proton rate. The tracker read-out, using an ASICs developed by the collaboration, acquires the signals detector and sends data in parallel to an FPGA. The YAG:Ce calorimeter generates also the global trigger. The data acquisition system and the results obtained in the calibration phase are presented and discussed

    "Custodia cautelare come extrema ratio: un principio a lungo disatteso"

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    La tutela della libertà personale costituisce uno tra i più importanti diritti fondamentali spettanti ad ogni uomo. Nell’ambito processual- penalistico tale diritto ha dovuto spesso piegarsi ad esigenze puramente finalizzate a garantire l’efficienza della macchina processuale che andavano a discapito della libertà personale del singolo individuo. Prima dell’avvento della Costituzione all’indagato, nei confronti del quale si innestava un processo, non veniva riconosciuto alcun tipo di diritto, essendo sottoposto alla libera discrezionalità dei giudici, che in virtù del principio di colpevolezza, privavano della libertà tale soggetto prima della sentenza definitiva, attraverso l’istituto della carcerazione preventiva. La custodia cautelare in carcere è stata considerata in vari periodi storici l’antidoto più efficace per rispondere alle paure e alle tensioni che derivavano dalla collettività. In altre parole tale istituto, tipicamente di stampo inquisitorio, ha cercato di proteggere gli interessi derivanti dalla società a discapito della tutela personale dell’imputato. Solamente con la caduta del regime fascista e la nascita della carta costituzionale nel 1948 si è avvertito il primo grande segnale di cambiamento e di tutela nei confronti dei diritti spettanti ad ogni uomo, compreso l’indagato-imputato sottoposto a processo. L’inviolabilità della libertà personale, sancita all’art. 13 della Costituzione insieme all’art. 27 secondo comma riferito alla presunzione di non colpevolezza, costituiscono i due baluardi a cui guarda il legislatore nel 1989 con la creazione del nuovo codice di procedura penale. L’intervento codicistico in materia di misure cautelari personali è volto principalmente a proteggere la figura dell’imputato. Il diktat è portare la misura inframuraria da regola ad eccezione, ricorrendo all’utilizzo dell’istituto della custodia solamente nei casi in cui le altre misure cautelari risultino inadeguate. I buoni propositi di lasciare alla custodia carceraria il ruolo di extrema ratio vengono più volte screditati nel corso degli ultimi anni, nei quali si “riaprono ferite” che sembravano essere completamente risarcite. Ad aprire gli occhi all’Italia è la Corte di Strasburgo che, a seguito della Sentenza Torreggiani, sottolinea come l’abuso della custodia carceraria sia una delle cause che hanno portato il nostro Paese al connesso problema del sovraffollamento carcerario. Per risolvere la delicata questione la Corte costituzionale ha demolito tutte quelle presunzioni di adeguatezza che aveva ritenuto fino a pochi anni fa essenziali a fronteggiare le paure e soddisfare i bisogni della società che si creavano a seconda degli “allarmi sociali”. Sotto la scorta delle pronunce dei giudici della Consulta, anche il legislatore è recentemente intervenuto con la legge 47/2015 al fine di individuare delle linee guida per orientare i contrasti interpretativi e risolvere la frammentarietà patologica che ha caratterizzato gli ultimi interventi legislativi in materia di misure cautelari. L’obiettivo principale risiede ancora una volta nell’intento di evitare l’abuso delle misure cautelari quali anticipazione della pena, in particolare il ricorso al carcere. Affiancato dal “sostegno legislativo”, il giudice cautelare viene più che mai responsabilizzato nel mantenere le promesse di questa grande scommessa giuridica, sociale e culturale

    High gain observed in X-ray induced currents in synthetic single crystal diamonds

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    Diamond is considered as tissue equivalent, due to its low atomic number, which makes it a particular attractive material for medical radiation dosimetry applications. X-ray dosimeters made of natural single crystal diamonds are commercially available and routinely used, with typical gain values of about 0.5. The selection of suitable natural diamonds for this purpose is time and cost intensive. We report an X-ray induced current study in synthetic single crystal diamonds. Similar to natural diamond dosimeters, the devices had to be pre-irradiated before use to achieve a reproducible performance. We compare two chemical vapour deposited (CVD) samples grown by Element Six Ltd (UK). D1 was a high purity sample contacted in a sandwich structure with an asymmetric contact pair. Sample D2 was cut vertically and contained some nitrogen rich layers. It was contacted with two Ohmic contacts, which partly covered the high temperature/high pressure substrate material. Particle spectroscopy suggests better charge transport in D1 compared to D2, most likely caused by the lower purity. In contrast to this, large gain values up to 6 x 104 and a sensitivity of similar to 30 mC/Gy were measured at field strengths of 2 kV/cm in D2, and only 7 mu C/Gy in D1, despite their comparable volumes. We deduce that the gain observed in these devices is affected by the electrical properties of the metal-diamond contacts. The response time of the high gain device was in the order of minutes, which is longer than expected by a purely photoconductive process. Long persistent currents have been reported before in diamond under UV irradiation and modifications of gain and response time by surface treatment of UV detectors are known in the literature, highlighting the influence of the surface and contact interface on the device operation. Our results indicate that synthetic single crystal diamond provides a promising material for high sensitivity tissue-equivalent X-ray dosimeters. (C) 2007 WILEY-VCH Verlag GmbH & Co. KGaA, Weinheim
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