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The Minimum Balance at Risk: A Proposal to Mitigate the Systemic Risks Posed by Money Market Funds
This paper introduces a proposal for money market fund (MMF) reform that could mitigate systemic risks arising from these funds by protecting shareholders, such as retail investors, who do not redeem quickly from distressed funds. Our proposal would require that a small fraction of each MMF investor's recent balances, called the minimum balance at risk (MBR), be demarcated to absorb losses if the fund is liquidated. Most regular transactions in the fund would be unaffected, but redemptions of the MBR would be delayed for thirty days. A key feature of the proposal is that large redemptions would subordinate a portion of an investor's MBR, creating a disincentive to redeem if the fund is likely to have losses. In normal times, when the risk of MMF losses is remote, subordination would have little effect on incentives. We use empirical evidence, including new data on MMF losses from the U.S. Treasury and the Securities and Exchange Commission, to calibrate an MBR rule that would reduce the vulnerability of MMFs to runs and protect investors who do not redeem quickly in crises
Variação sazonal do fluxo de calor no solo dentro de um manguezal tropical
Os manguezais são ecossistemas de grande importância em virtude da sua biodiversidade, embora ainda pouco estudados. O fluxo de calor no solo (FCS) é uma propriedade que interfere no microclima de um ecossistema e depende de vários fatores. Um estudo experimental foi realizado em um manguezal no município de Marechal Deodoro, Alagoas, no período de outubro/2004 a outubro/2005, com o objetivo de caracterizar a variação sazonal do FCS; para isto, uma estação meteorológica automática foi montada em uma torre micrometeorológica para registrar diferentes elementos do tempo e clima, de forma contínua. Especificamente, para medição do FCS a 10 cm de profundidade utilizou-se uma bateria de três fluxímetros modelo HFT3 (Campbell Scientific, EUA) no sentido de que a interferência da não uniformidade do solo nas medições fosse minimizada. Os resultados obtidos demonstraram influência da radiação solar, precipitação e da maré sobre a variação diária e sazonal do FCS, além de grande diferença de amplitude diária do FCS entre os períodos chuvoso (9 W m-2) e seco (36 W m-2).Mangrove swamps are highly important ecosystems due to their biodiversity, but they still are little studied. Soil heat fluxes (SHF) is one of the proprieties that interfere in the ecosystem microclimate and depends on lots of factors. An experimental study was carried out in a mangrove forest in the Marechal Deodoro city, in the State of Alagoas, from October/2004 to October/2005, with the aim of describing the SHF seasonal variation. To this end, an automatic weather station was assembled in a micrometeorological tower to register the data continuously. To measure SHF in 10 cm depth one battery with three (3) fluximeter model HFT3 (Campbell Scientific, EUA) was used so that the soil uniformity interference in the measurements was reduced. The obtained results showed influence of solar radiation, rainfall and tidal wave in the daily and seasonal SHF variation. A large SHF amplitude daily difference occurred between the wet (9 W m-2) and dry (36 W m-2) season
Le potenzialità di indagine del campionario morfologico digitale. Criteri di interrogazione e percorsi di estrazione dati a partire dall'analisi di uno degli spazi dell'abitare: il sistema di accesso alla residenza
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Progettazione modulare ecoefficiente. Un prototipo bioclimatico adattabile riciclabile mobile
La progettazione sulla base di rapporti proporzionali e misure fisse ha contraddistinto la ricerca progettuale fin dai suoi albori: stretti rapporti modulari sono già presenti nelle produzioni compositive dell’architettura classica o nei manufatti di carattere rinascimentale fino agli esempi più recenti della progettazione moderna. Griglie geometriche e schemi proporzionali sono stati matrici portatrici di regole compositive: la creatività non avanzava più a tentoni, ma imbrigliata in rapporti di misura codificati, si esplicava nel controllo matematico delle componenti architettoniche.
Ma solo con la prefabbricazione edilizia, tecnologia messa a punto in un momento della storia del costruire in cui la standardizzazione era divenuta una necessità, la progettazione per moduli trova la sua concretizzazione fisica nei prodotti dell’industria: i moduli non sono più solo regola progettuale astratta ma divengono tangibili possibilità spaziali da combinare e comporre in un insieme coerente.
Questa modalità progettuale viene tuttora reinterpretata e attualizzata nella ricerca compositiva di diversi professionisti. In questo contesto si inserisce l’attività di Modulab Arquitectura y Vivienda S.L. e IDM Ingeniería y Diseño de Edificaciones Modulares che hanno sviluppato un sistema costruttivo industrializzato basato sulla fabbricazione in catena di montaggio mediante sistemi commerciali compatibili, ispirandosi a criteri di sostenibilità.
Partendo dalla riflessione che già la scelta della materia da impiegare implica consumi di quantitativi di energia diversi per la realizzazione dell’organismo architettonico, si sono ricercati materiali edili con bassa o nulla presenza di carbonio, sia come materia prima che come componente. La scelta é così ricaduta sul legno come materiale principale e sui suoi derivati per la creazione di pannelli e isolanti. Infatti durante la crescita delle piante il legno non produce, anzi consuma CO2 e richiede un basso consumo energetico per la sua trasformazione. Il legno viene quindi utilizzato sia nella struttura principale, sia come materiale di isolamento sia nelle finiture, come ad esempio nei serramenti e nei pannelli delle pareti esterne.
L’involucro in legno può essere così montato a secco permettendo il riciclaggio dei vari componenti senza un eccessivo costo per demolizione e smontaggio: si riduce sensibilmente il periodo di assemblaggio e il relativo consumo di acqua, determinando una minimizzazione dell’impatto ambientale della costruzione.
Il prototipo viene integrato e valorizzato con l’utilizzo di sistemi passivi come coperture giardino e sistemi di raffrescamento naturale che conferiscono al prototipo la possibilità di adattarsi alle situazioni climatiche con cui si trova a doversi confrontare. Analogamente la gestione dei consumi dell’edificio avviene con sistemi naturali, come ad esempio l’uso di energia rinnovabile come biomassa per impianti di riscaldamento o energia solare per la produzione di acqua calda sanitaria; l’acqua, chiara e scura, invece viene a sua volta recuperata, depurata e riutilizzata.
Il sistema elaborato si adatta a qualsiasi tipologia architettonica e si sono sviluppati nello specifico due prototipi: uno di tipo abitativo realizzato sulla base di standard per l’edilizia pubblica e uno focalizzato sulla progettazione di camere per hotel. I due prototipi divengono anche supporto per la ricerca di differenti sistemi che migliorino l’efficienza energetica, in quanto consentono il monitoraggio continuo dei consumi durante l’uso reale del fabbricato. Inoltre questo tipo di prototipo, in virtù delle sue potenzialità di mobilità e adattabilità, permette di ipotizzare differenti alternative d'uso del suolo come affitti dei terreni, o realizzazioni che possono avere differente ubicazione durante la loro vita utile
Il recupero di una vecchia segheria. Valorizzazione ambientale ed architettonica in Val Brembana
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La bellezza delle case ecologiche. Costruzioni realizzate secondo le regole della bioedilizia
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