COLLAPSE (Corrosion of Lead and Lead-Tin Alloys for Organ Pipes in Europe)

The COLLAPSE project objectives were to define relevant methods and products as well as to create conservation strategies in order to combat the corrosion of lead and lead-tin alloy organ pipes: 1. Through field studies and laboratory experiments to identify the factors which cause indoor atmospheric corrosion of lead-tin alloy organ pipes in order to avoid or improve corrosive environments. 2. To develop methods to clean, protect and preserve already corroded pipes from further corrosion. 3. To apply the recommended conservation strategies in a case study using the historical Stellwagen organ in St. Jakobi Church, L\ufcbeck, severely affected by corrosion. 4. To develop and present guidelines for a European conservation strategy within this field, in order to contribute to the safeguarding of an essential part of the cultural identity which once was a driving force behind the creation of European city life

Analisi chimiche e microstrutturali di manufatti in rame e bronzo dalle Terramare

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Indagini microstrutturali e chimiche di lingotti di rame e di "aes rude"

Lo studio dei cosiddetti lingotti con il "ramo secco" costituisce un interessante problema archeologico sia per gli aspetti socio-economici che sottende, sia per quelli più strettamente tecnologici relativi alla composizione e alla realizzazione degli oggetti

Metodi innovativi per la conservazione di bronzi dorati

Nell'ambito del progetto dedicato allo sviluppo di metodi innovativi per la conservazione di bronzi dorati, l'UR dell'Universit\ue0 di Bologna si occuper\ue0 sia della gestione di prove di invecchiamento artificiale accelerato in condizioni di esposizione outdoor che della caratterizzazione di superfici trattate e/o alterate, mediante tecniche integrate di microscopia e micro-spettroscopia. In particolare, le prove di esposizione artificiale outdoor saranno finalizzate a due scopi principali: (i) la produzione di superfici patinate che riproducano in modo pi\uf9 accurato possibile quelle reali di bronzi esposti all'aperto, da usare sia per lo sviluppo dei sensori galvanici che per la messa a punto dei trattamenti protettivi superficiali e (ii) la valutazione della protettivit\ue0 dei trattamenti messi a punto, da applicare a bronzi dorati esposti all'aperto o a copie non musealizzate. Questa attivit\ue0 si baser\ue0 sull'esperienza maturata grazie agli studi condotti finora, che hanno evidenziato come la geometria di esposizione (in particolare differenziando aree esposte a pioggia battente o stagnante) abbia un'influenza significativa sulle caratteristiche chimiche e morfologiche delle superfici esposte, che vanno accuratamente identificate con un approccio diagnostico integrato e di cui occorre tenere conto nel momento in cui si sviluppano inibitori di corrosione che danno luogo ad interazioni chimiche con la patina. Inoltre, l'UR dell'Universit\ue0 di Bologna si occuper\ue0 della caratterizzazione fine, morfologica, strutturale e stratigrafica delle superfici patinate e patinate/dorate, sia prima che dopo esposizione ad atmosfere aggressive, per valutare l'evoluzione nel tempo delle caratteristiche superficiali in campioni protetti e non. Similmente, le superfici verranno caratterizzate prima e dopo l'applicazione dei metodi di conservazione sviluppati nel progetto (basati sia sul controllo del microclima che sull'applicazione di trattamenti protettivi superficiali) per stimare l'impatto estetico dei trattamenti

Face Milling of the EN AB-43300 Aluminum Alloy by PVD- and CVD-Coated Cemented Carbide Inserts

Two commercially available WC-6Co cemented carbide substrates (Extramet EMT100 and Pramet H10), were industrially coated with PVD TiB2 or CVD diamond. Subsequently, the coated inserts were submitted to dry sliding tests (slider on cylinder contact geometry) against the aluminum alloy EN AB-43300, for preliminary performance ranking and identification of basic wear mechanisms. The best substrate/coating combination (CVD-Diamond coated Extramet EMT100) was then tested in face milling EN AB-43300 with milling tool characterized by two different geometries (A and B), using PCD inserts as a reference for comparison. In milling tests, the influence of both insert geometry and cutting fluid feed rate were taken into account. The geometry of the tool was identified as the main parameter in influencing the tool performance. In particular, in the case of the A geometry, the relative flank wear of CVD coated tools increased abruptly during the test due coating detachment, whilst with the B geometry no catastrophic failure of the CVD coated insert was observed. The influence of Cutting Fluid Feed Rate (CFFR) also changed with tool geometry: in particular, with the B geometry, which allowed to obtain the best results with the CVD coated inserts, a decrease of CFFR from 100 to 25% did not affect significantly the wear resistance of CVD-coated inserts and allowed to maintain the roughness of the workpiece (Ra) below 0.6 μm, notwithstanding a slightly increased tendency towards the formation of Al-based transfer layers

A comparative study of the tribological behaviour of PVD coatings on the Ti-6Al-4V alloy

This work focuses on the tribological behaviour of PVD coated Ti-6Al-4V. Commercially available single layer CrN, CrN/NbN superlattice and multilayer WC/C coatings were taken into consideration. The dry sliding behaviour of the coated systems was studied by a flat-on-cylinder tribometer (load range 30\u201360 N). A critical load, corresponding to the end of coating life, was identified for each coated system. The highest critical loads were observed for CrN- and WC/C-coated Ti-6Al-4V. However, only WC/C also led to a significant decrease of the coefficient of friction. The good performance of WC/C-coated Ti-6Al-4V was ascribed to both the high H/E ratio of the coating and to the best match of elastic modulus with the substrate

Indagini microstrutturali dei manufatti metallici di interesse archeologico ed artistico

Le tecniche di indagine microstrutturale, sia tradizionali che innovative, che oggi vengono condotte sui manufatti di interesse archeologico e storico-artistico possono portare un contributo fondamentale per una migliore conoscenza delle leghe metalliche e delle loro lavorazioni, dalla più remota antichità a tempi storici relativamente recenti. Le informazioni acquisite possono fornire sia all’archeologo che allo storico un sicuro aiuto di tipo strumentale per la lettura dei reperti. Un fine specifico è quello di approfondire ulteriormente, ed in modo sistematico, le conoscenze riguardanti i processi estrattivi, le tecnologie metallurgiche adottate per la fabbricazione degli oggetti e l’evoluzione di queste nel corso dei secoli

Kolsterising®

Kolsterising® (Kolsterising® is a registered trademark of Bodycote S3P - Specialty stainless steel Processes) is a carbon diffusion hardening process, used primarily for austenitic and duplex stainless steels, that results in an interstitial solid solution of carbon atoms in austenite, without the formation of chromium carbides. In principle, any austenitic stainless steel can be Kolsterised. However, the preferred type of steel contains molybdenum and is ferrite free, since this results in greatly increased resistance to pitting, crevice, and stress corrosion. Kolsterising® of precipitation hardening stainless steels and nickel base alloys is also possible