Validation of standard operating procedures in a multicenter retrospective study to identify-omics biomarkers for chronic low back pain

Chronic low back pain (CLBP) is one of the most common medical conditions, ranking as the greatest contributor to global disability and accounting for huge societal costs based on the Global Burden of Disease 2010 study. Large genetic and -omics studies provide a promising avenue for the screening, development and validation of biomarkers useful for personalized diagnosis and treatment (precision medicine). Multicentre studies are needed for such an effort, and a standardized and homogeneous approach is vital for recruitment of large numbers of participants among different centres (clinical and laboratories) to obtain robust and reproducible results. To date, no validated standard operating procedures (SOPs) for genetic/-omics studies in chronic pain have been developed. In this study, we validated an SOP model that will be used in the multicentre (5 centres) retrospective "PainOmics" study, funded by the European Community in the 7th Framework Programme, which aims to develop new biomarkers for CLBP through three different-omics approaches: genomics, glycomics and activomics. The SOPs describe the specific procedures for (1) blood collection, (2) sample processing and storage, (3) shipping details and (4) cross-check testing and validation before assays that all the centres involved in the study have to follow. Multivariate analysis revealed the absolute specificity and homogeneity of the samples collected by the five centres for all genetics, glycomics and activomics analyses. The SOPs used in our multicenter study have been validated. Hence, they could represent an innovative tool for the correct management and collection of reliable samples in other large-omics-based multicenter studies

Pain assessment in animal models: do we need further studies?

In the last two decades, animal models have become important tools in understanding and treating pain, and in predicting analgesic efficacy. Although rodent models retain a dominant role in the study of pain mechanisms, large animal models may predict human biology and pharmacology in certain pain conditions more accurately. Taking into consideration the anatomical and physiological characteristics common to man and pigs (median body size, digestive apparatus, number, size, distribution and communication of vessels in dermal skin, epidermal–dermal junctions, the immunoreactivity of peptide nerve fibers, distribution of nociceptive and non-nociceptive fiber classes, and changes in axonal excitability), swines seem to provide the most suitable animal model for pain assessment. Locomotor function, clinical signs, and measurements (respiratory rate, heart rate, blood pressure, temperature, electromyography), behavior (bright/quiet, alert, responsive, depressed, unresponsive), plasma concentration of substance P and cortisol, vocalization, lameness, and axon reflex vasodilatation by laser Doppler imaging have been used to assess pain, but none of these evaluations have proved entirely satisfactory. It is necessary to identify new methods for evaluating pain in large animals (particularly pigs), because of their similarities to humans. This could lead to improved assessment of pain and improved analgesic treatment for both humans and laboratory animals

Filler pozzolanici di riciclo e malte ecologiche per il patrimonio costruito. Ricerca, progetto e sperimentazione

In vista della crescente sensibilità alle tematiche ambientali, negli ultimi anni ha trovato sempre più spazio l’interesse a conferire un’impronta ecologica ai materiali edili ed in particolar modo ai conglomerati. È proprio in questo spazio che si colloca la ricerca proposta che ha ad oggetto l’impiego di sottoprodotti o prodotti di scarto per il confezionamento delle malte. L’obiettivo finale, infatti, è stato quello di definire una malta nel cui mix design sia compreso un opportuno quantitativo di filler attivo derivante da materiale di scarto, dimostrando, in tal modo, la fattibilità di impiego dei filler ipotizzati e in che misura possano essere rapportati al legante. L’obiettivo cardine della ricerca, però, è stato quello di andare oltre la sperimentazione e giungere alla definizione di un possibile campo di applicazione della miscela progettata poiché “l’applicabilità” è una caratteristica che necessita di essere valutata e testata poiché deve garantire determinate prestazioni che saranno funzione del suo utilizzo. A tal proposito, è stata definita in partenza la destinazione d’impiego della malta da progettare, ovvero una malta da intonaco che potesse essere idonea anche per il patrimonio costruito realizzato con malte a base di calce

A new Renaissance for the ancient villages: between field valorization and guidelines

Ancient Italian villages could be candidates for progressive decline and depopulation that limits their historical and cultural value, resulting in isolation from the surrounding context, a condition not in line with today’s globalization. This raises awareness of the need to enhance them. Highlighting them with strategies that aim at valorization is certainly a necessary action to grant them a new life, so as to stop emigration from the ghost villages and to revitalize the socio-economic fabric of that place. In recent years many examples of enhancement have been tested throughout the national territory with different levels of impact. Thanks to the careful analysis of the range of actions taken for the concrete revival of some small historical centers, we can adopt measured strategies that have a clear response to reality, guaranteeing them new perspectives. The purpose of this report is to provide a proposal of guidelines starting from the field trials already experienced by other villages, considering the preservation of the existing one to reserve memory, culture and the necessities of modern life. Measuring and weighing the interventions on the basis of both impact and effects is a necessary action to design the enhancement, whose innovative character can contribute to a territorial renaissance. We should start from the combination of innovation and tradition to propose a revival of micro territoriality through social actions that increase tourism and the circular economy

Social Housing: un nuovo paradigma per le problematiche economiche e socio-ambientali delle città

Negli ultimi anni le pressioni demografiche, il calo degli investimenti pubblici nelle abitazioni, così come l’aumento dei canoni di locazione e i prezzi di vendita delle case, stanno compromettendo la scelta degli edifici immobiliari. Ne deriva che la problematica dell’edilizia residenziale in Europa è una realtà con la quale molti paesi devono confrontarsi, anche in relazione all’attuale crisi pandemica. Non vi è solo la necessità di trovare un alloggio low cost come dimora, ma anche l’esigenza di condizioni di vivibilità adeguate che contribuiscano alla qualità degli spazi interni e a quella dell’ambiente esterno. Allo stesso modo, la crisi economico-finanziaria che investe non solo il nostro Paese ma l’intera Europa, non ha solo incrementato i divari sociali, ma ha avuto anche un impatto notevole sul settore immobiliare. Questo ha contribuito allo sviluppo di nuovi programmi per l’edilizia sociale, in relazione alle problematiche economico-sociali oltre che a quelle ambientali, vista l’estrema emergenza climatica a cui il Pianeta è oggi chiamato a rispondere. I governi territoriali necessitano, quindi, di politiche abitative integrate, definendo un nuovo ruolo per le città che devono dotarsi di spazi capaci di rispondere alle esigenze di una popolazione segnata da una crisi. Attraverso questo paper si vuole delineare, partendo da una disamina delle normative di riferimento, affiancata dall’analisi di casi studio nazionali e europei, un quadro generale delle soluzioni tipologiche del Social Housing, che si prefigura come nuova frontiera per l’edilizia sostenibile a supporto della precarietà del sistema sociale, economico e ambientale. In tal modo sarà possibile evidenziare l’importanza delle varie soluzioni, amministrative e tecnologiche, impiegate nelle fasi di progettazione e realizzazione, per contribuire alla qualità dell’organismo finale e alla limitazione dell’impatto ambientale, favorendo il mix sociale oltre che stili di vita ecologicamente orientati

I pannelli in schiuma di alluminio nelle architetture sostenibili

“Se l’umanità vuole sopravvivere, avremo bisogno di un vero e proprio nuovo modo di pensare”. Parafrasando le parole di Albert Einstein si può ribadire l'esigenza di condurre le scelte per la progettazione degli edifici verso orizzonti sostenibili, azione piuttosto circoscritta ma sicuramente riverberante. La predilezione di materiali green, in alternativa ad altri che sono impattanti per l’ambiente, è un modus operandi cardinale in una progettazione sensibile alle tematiche ambientali e la schiuma di alluminio, pur nella sua esuberante innovatività, è in linea con questo approccio. Nelle architetture contemporanee viene utilizzata come componente sotto forma di pannello, deputato non solo ad una caratterizzazione estetica dell’edificio, ma anche funzionale. Le principali prestazioni che tali pannelli garantiscono nelle architetture odierne sono soprattutto di isolamento termico e fonoassorbenza, coniugate contestualmente ad un intento decorativo, garantito e caratterizzato dalla particolare finitura. Nella consapevolezza che l’alluminio e le sue leghe siano materiali riciclabili all’infinito e che i pannelli possano essere prodotti dal recupero di rifiuti di alluminio, è interessante constatare quanto le prestazioni siano le stesse di quelli che attingono alla materia prima. Inoltre, i vantaggi che ne derivano sono notevoli sia sotto l’aspetto ambientale, che sotto quello economico. Senza considerare il valore rigenerante sull’immagine architettonica che entra nella contemporaneità con tutta la sua componente di innovatività, spesso strumentalizzata dalle archistar. Negli ultimi anni si è avuto un trend crescente del loro impiego e l’utilizzo sempre più diffuso dei pannelli in schiuma di alluminio è sintomatico non solo della garanzia delle prestazioni performanti di tali componenti, ma anche di un approccio che guarda sempre più verso la sostenibilità ed è sensibile ai risvolti futuri che le singole scelte possono riversare sull’ambiente

Imitare per costruire: dalla natura alla biomimetica

La biomimetica attinge alla natura e ne acquisisce i principi ordinatori per offrire oggi materiali, tecnologie e strategie nuove. Ma da sempre la natura è stata fonte di ispirazione per gli studi scientifici e spirito guida per la progettazione. Nel preoccupante scenario per il futuro del pianeta, in cui gli edifici sono i maggiori consumatori di energia, risulta necessario trovare nuove soluzioni che, nel celebrare l’innovazione, apportino contributi inediti per la gestione del consumo energetico e la riduzione dell'impatto ambientale. La riproduzione delle forme e dei processi naturali offre nuove libertà nella progettazione di edifici e strutture singolari e alimenta la sperimentazione di materiali e componenti per l’edilizia, per realizzare soluzioni tecnologiche ecocompatibili. Nuovi orizzonti si delineano nel campo del costruire e l'imitazione introduce interazioni che rendono l’edificio come un organismo vivente, sia in quanto immagine, che come comportamento. Grazie all’imitazione della natura, gli edifici, gli impianti all’aperto e altre strutture artificiali funzionerebbero come elementi naturali e sarebbero capaci di innescare comportamenti più sostenibili, come catturare l’acqua, il sole, il vento, di convertire l’anidride carbonica in ossigeno e la radiazione solare in energia. Questo paper attraverso alcuni casi studio tende ad individuare soluzioni tipologiche a sostegno delle scelte biomimetiche che rivoluzioneranno, in un futuro prossimo, il nostro habitat naturale e in particolar modo i centri urbani. La creazione di una nuova spazialità fatta di ambienti dinamici e altamente sostenibili contribuirà a delineare un futuro ecologico

Urban spaces’ health: green and dry technologies for conservation of historic paving stones

The urbanization processes that have developed in recent years have caused profound impacts on urban spaces’ surfaces, due to careless maintenance actions and impacts of climate change. The alterations of the ancient construction solutions have limited the permeability of the historic paving stones, causing the urban heat island. The waterproof, asphalted and cemented surfaces absorb heat with a consequent decrease in evapo-breathable phenomena and modification of the natural water cycle. In fact, the infiltration capacity of surface waters decreases, the volumes and the aggressiveness of the run-off water increase. In addition, it increases the transformation of pollutants causing the phenomenon of urban smog. The use of ancient construction solutions provided dry installation systems in a logic of respect for the environment that anticipated the times. The historical reading and the awareness of the efficiency of the solution are the premise in the choice of maintenance and restoration of urban surfaces to ensure the increase of permeability. Dry solutions and green technologies, combined with the choice of suitable materials, minimizes the impact on the drainage network, in line with the concept of low impact development, returning meteoric water to the atmosphere through evaporation and improving the microclimate. The rationalization of proposed interventions can be measured by parametric assessment of environmental health

School construction sites ... at home. Manual skill in distance teaching experiences

Teaching online has been a testing ground for many teachers, in response to the health emergency from Covid 19 which has imposed updates in the field of teaching. Universities are more advantaged because older kids are more skilled with smartphones and the web. In particular, some Engineering courses have proved to be particularly suitable, offering a better quality of both frontal teaching and design laboratories. But that's not enough! We must work with creativity and stimulate ingeniousness in young people, to the point of making them look for hidden inclinations and latent ambitions. The capacity for educational challenges lives within teachers and tutors who carry out their work with passion, as evidenced by this paper. The technical experience in organizing laboratories and school construction sites has energized in us the will to experiment an innovative teaching approach whose importance becomes even more strategic in the field of university education of the young people who are approaching the profession of engineer in the era of Covid 19. The need to emphasize construction site problems led us to translate the need for direct contact with the construction site into an online school. Attention was paid to the relationship between formwork and concrete castings about the construction of concrete stairs and floors. This topic has become of a unique round table, in which the students of the teaching of Building and Plant Elements (Bachelor's degree in Building Engineering of the University of Naples Federico II) have ventured into the construction of formworks to create stairs and floors, concerning the different construction types. Special "recycled" materials were used for the creation, drawing on easily available materials from waste and household items. This strongly underlined choice is emblematic in the era of Covid when the "red zone" in Naples prevents us from going out and making purchases. But above all, it is a highly educational experience because it stimulates inventiveness and creativity in young people, who increasingly need new motivations. Manual skills can be both discovery and an attitude to be cultivated and encouraged for some young people. Furthermore, the “waste” present in the house was much more than what the young protagonists could imagine: cardboard and packaging cartons, toothpicks, straws for drinks, rice, couscous, flour, pasta etc. etc. "Learning by doing" is undoubtedly the most immediate method to bring students closer to professional practice and to put to the system the knowledge learned in the different teachings that converge in the Bachelor's degree in Building Engineering, from the technology of the materials passing through the technological design, the static of the structures until reaching the organization of a construction site. And so, one the most popular video conferencing platforms Microsoft Teams became a virtual round table for one day, attended by some students from the University of Naples Federico II