Viaggi nello spazio e nel tempo. Nascita, caratteristiche e fortuna del topos del pellegrinaggio sentimentale

Il tema del ritorno è caro a tutta la letteratura europea fin dai suoi albori, ma è a cavallo tra ‘700 e ‘800 che esso si colorisce di nuove sfumature: i protagonisti della stagione romantica fanno ritorno ad un luogo che risveglia in loro ricordi legati alla propria infanzia o ad un amore finito. Essi visitano un posto, sia una casa o un giardino, con una devozione quasi sacrale e religiosa. Si assiste dunque in quest’epoca alla nascita di un nuovo topos letterario, quello del pellegrinaggio sentimentale. Gli archetipi del topos sono stati individuati da Francesco Orlando in Goethe e Chateubriand. Nei Dolori del giovane Werther (1774) il protagonista fa ritorno al villaggio natale, è mosso da una devozione quasi sacrale per i luoghi del suo passato, ma allo stesso tempo da una profonda delusione vedendo che nulla è rimasto com’era prima. Nel René (1802) invece il protagonista trova nel castello di famiglia tutto immutato e in rovina, a ricordargli che ad essere davvero cambiato è proprio lui. Nel viaggio di ritorno dunque le due dimensioni, quella spaziale e quella temporale, sono sempre intimamente legate: ci si sposta nello spazio, ma ci si sposta soprattutto nella memoria. Il topos del pellegrinaggio sentimentale affonda le sue radici nella letteratura precedente, in particolare a celebrare i luoghi legati all’amata è Petrarca nel Canzoniere, in cui egli descrive con devozione quasi religiosa la dimora e i posti che fecero da scenario alla vita di Laura. Ma è con Rousseau che assume valore e dignità di argomento letterario il ricordo d’infanzia. Se già con la Nouvelle Heloise egli aveva rappresentato i meccanismi della memoria e di rievocazione del ricordo dei protagonisti, è con le Confessions che egli inaugura l’autobiografia nel senso moderno del termine. In queste pagine egli descrive quei luoghi dove si svolse la sua infanzia, ricordata come stagione spensierata e ingenua della vita e più di una volta si propone di fare ritorno proprio in quei posti e rendere loro omaggio. Nel romanzo europeo dell’Ottocento non mancano pellegrinaggi sentimentali, come quello della vedova dell’ufficiale Osborne nella stanza del marito in Vanity Fair di Thackeray (1848) o del ritorno di Renzo alla vigna devastata dai lanzichenecchi nel XXXIII capitolo dei Promessi Sposi. Nella narrativa italiana del Novecento si assiste ad un ritorno del topos: è proprio in questo secolo di guerre, orrori e incertezze che molti protagonisti tornano ai luoghi che furono scenario della loro infanzia o giovinezza per ricercare le proprie radici e identità, nel territorio autentico e spontaneo della memoria. Protagonisti di questa esperienza sono Anguilla della Luna e i falò (1950) di Cesare Pavese e Silvestro di Conversazione in Sicilia (1936) di Elio Vittorini. Entrambi questi personaggi intraprendono un viaggio nella terra della loro infanzia per riscoprire se stessi e le proprie radici. C’è poi il protagonista del Segreto di Luca (1956) di Silone che nel ritornare a casa si vede negata l’accettazione in quello stesso ambiente che un tempo gli apparteneva, o ancora Giorgio del Giardino dei Finzi-Contini (1962) di Bassani che fa ritorno al giardino scenario della sua infanzia e del suo amore infelice per Micol. Il topos si presenta dunque in questi testi arricchito di nuove caratteristiche: in un secolo così denso di guerre e di orrori, il ritorno a casa e la riscoperta delle proprie radici diventa un vero e proprio riscatto della storia e della vita dei personaggi

An integrated method and tool for telescopic beams design in extendable undercarriages

Earth-moving machine builders require innovative design methods and tool to optimize structural performance while reducing production and design costs, particularly in crucial phases like undercarriage frame design and structural verification. After an in-depth description of the design flow normally followed in industry, the paper presents a computationally efficient method and tool to aid designers in dimensioning extendable tracked undercarriages, aiming to drastically reduce design time and efforts to optimize resources. The proposed tool is based on an analytical model established from in-depth analyses of the undercarriage Computer Aided Design (CAD) assembly and the expertise of the industrial partner. To address the 3D structural problem, a planar system is employed with proper corrective coefficients. These coefficients are meticulously evaluated through direct comparison with Finite Element Method (FEM) models by seamlessly integrating SolidWorks and ANSYS Workbench. The tool accepts as inputs geometric and material data, as well as specific user-defined load scenarios, providing outputs in the form of the deflected configuration of the undercarriage and stress levels. Direct comparison with the results obtained from FEM for three industrial undercarriage models demonstrates the validity of the approach, with errors consistently within the 10% range in almost all cases. This enables designers with no advanced skills in FEM to efficiently validate diverse design variants with minimal effort. Once validated, the tool is integrated with an optimizer in Matlab to conduct computationally efficient design optimization studies. The optimization problem, focused on minimizing the beam's vertical size while maintaining structural integrity and limiting deflections, has been successfully resolved within a limited computational time, showcasing the benefits of the proposed approach for undercarriage design

Blended learning al “traguardo”: verso un framework progettuale per i corsi universitari

La ricerca osserva il framework progettualedegli insegnamenti del corso di laurea magistraleblended in “Programmazione e gestione dei servizi educativi, scolastici e formativi” attivato dall’Università degli Studi di Padova - Facoltà di Scienze della Formazione. Il framework è un elemento peculiare dell’offerta formativa, sul quale poggia l’architetturadelle attività didattiche.Nella parte on-line dei corsi vengono analizzati la metodologia, i processi e gli strumenti di valutazione, le loro frequenze e lacoerenza tra la comunicazione e l’orientamento fornito agli studenti. La ricerca evidenzia un’omogeneità strumentale quale punto di forza, mentre la relazione intercorrente tra le attività on-line e in presenza richiede un ulteriore approfondimento di analisi

Sleep oscillation-specific associations with Alzheimer’s disease CSF biomarkers : novel roles for sleep spindles and tau

Background: Based on associations between sleep spindles, cognition, and sleep-dependent memory processing, here we evaluated potential relationships between levels of CSF Aβ42, P-tau, and T-tau with sleep spindle density and other biophysical properties of sleep spindles in a sample of cognitively normal elderly individuals. Methods: One-night in-lab nocturnal polysomnography (NPSG) and morning to early afternoon CSF collection were performed to measure CSF Aβ42, P-tau and T-tau. Seven days of actigraphy were collected to assess habitual total sleep time. Results: Spindle density during NREM stage 2 (N2) sleep was negatively correlated with CSF Aβ42, P-tau and T-tau. From the three, CSF T-tau was the most significantly associated with spindle density, after adjusting for age, sex and ApoE4. Spindle duration, count and fast spindle density were also negatively correlated with T-tau levels. Sleep duration and other measures of sleep quality were not correlated with spindle characteristics and did not modify the associations between sleep spindle characteristics and the CSF biomarkers of AD. Conclusions: Reduced spindles during N2 sleep may represent an early dysfunction related to tau, possibly reflecting axonal damage or altered neuronal tau secretion, rendering it a potentially novel biomarker for early neuronal dysfunction. Given their putative role in memory consolidation and neuroplasticity, sleep spindles may represent a mechanism by which tau impairs memory consolidation, as well as a possible target for therapeutic interventions in cognitive decline

COVID Feel Good-An Easy Self-Help Virtual Reality Protocol to Overcome the Psychological Burden of Coronavirus

Background: Living in the time of the COVID-19 means experiencing not only a global health emergency but also extreme psychological stress with potential emotional side effects such as sadness, grief, irritability, and mood swings. Crucially, lockdown and confinement measures isolate people who become the first and the only ones in charge of their own mental health: people are left alone facing a novel and potentially lethal situation, and, at the same time, they need to develop adaptive strategies to face it, at home. In this view, easy-to-use, inexpensive, and scientifically validated self-help solutions aiming to reduce the psychological burden of coronavirus are extremely necessary. Aims: This pragmatic trial aims to provide the evidence that a weekly self-help virtual reality (VR) protocol can help overcome the psychological burden of the Coronavirus by relieving anxiety, improving well-being, and reinforcing social connectedness. The protocol will be based on the 'Secret Garden' 360 VR video online (www.covidfeelgood.com) which simulates a natural environment aiming to promote relaxation and self-reflection. Three hundred sixty-degree or spherical videos allow the user to control the viewing direction. In this way, the user can explore the content from any angle like a panorama and experience presence and immersion. The 'Secret Garden' video is combined with daily exercises that are designed to be experienced with another person (not necessarily physically together), to facilitate a process of critical examination and eventual revision of core assumptions and beliefs related to personal identity, relationships, and goals. Methods: This is a multicentric, pragmatic pilot randomized controlled trial involving individuals who experienced the COVID-19 pandemic and underwent a lockdown and quarantine procedures. The trial is approved by the Ethics Committee of the Istituto Auxologico Italiano. Each research group in all the countries joining the pragmatic trial, aims at enrolling at least 30 individuals in the experimental group experiencing the self-help protocol, and 30 in the control group, over a period of 3 months to verify the feasibility of the intervention. Conclusion: The goal of this protocol is for VR to become the 'surgical mask' of mental health treatment. Although surgical masks do not provide the wearer with a reliable level of protection against the coronavirus compared with FFP2 or FFP3 masks, surgical masks are very effective in protecting others from the wearer's respiratory emissions. The goal of the VR protocol is the same: not necessarily to solve complex mental health problems but rather to improve well-being and preserve social connectedness through the beneficial social effects generated by positive emotions