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Nuovi dati sulla viabilità romana nell'agro di Olbia
Il presente contributo allo studio della viabilità nell'agro di Olbia illustra diversi tracciati stradali sulla base di iscrizioni miliari già note e di nuove acquisizioni ancora inedite, che vengono qui articolate riferendole alle strade di pertinenza, confermando la capillare presenza di impianti produttivi nella piana retrostante alla città già dal II sec. a. C
Relitti di storia: lo scavo del porto di Olbia
Il primo luglio 1999, nell'ambito della quotidiana attività di controllo che la sede di Olbia della Soprintendenza Archeologica per le province di Sassari e Nuoro effettua nei cantieri pubblici e privati della città, durante un sopralluogo nell'area di realizzazione del tunnel di raccordo tra il porto e la viabilità extraurbana si constatava la presenza di legni di imbarcazioni romane e materiali mobili coevi in corrispondenza di piccole trincee per lo smaltimento dell'acqua di falda. Nell'area, di enorme interesse archeologico, sono state condotte tre campagne di scavo (agosto-settembre 1999; giugno-ottobre 2000; febbraio-dicembre 2001) che hanno via via interessato buona parte dell'intero tracciato del tunnel (380x20x4 m di profondità media) fino al rinvenimento di oltre 20 porzioni - tra
molto grandi e molto piccole - di imbarcazioni antiche e la raccolta di una infinita quantità di materiale mobile (circa 600 cassette di materiale, pur drasticamente selezionato). Il fortunato rinvenimento, quindi, oltre ad avere restituito materiali - dai relitti medesimi alle ceramiche, dalle lucerne alle monete ecc. - di grande importanza sul versante della tecnologia navale, della ricostruzione dei contatti commerciali della Sardegna nord-orientale, della topografia urbana e portuale di Olbia, fa direttamente luce su due dei momenti topici della storia della città e dell'isola intera: la fine dell'età romana e la ripresa in età giudicale
Un Frammento del Planetario di Archimede da Olbia
Studio sul ritrovamento del Calcolatore di Antikythera nelle acque antistanti l’omonima isola greca fra l’Egeo e lo Jonio, assieme ad altri oggetti di un carico databile tra 80 e 50 a.C. probabilmente diretto a Roma, certamente tra le più sorprendenti scoperte archeologiche dell’ultimo secolo
Un Graffito greco arcaico da Olbia
Una delle più stimolanti acquisizioni degli ultimi anni sull’età preromana in Sardegna
è certamente il progressivo chiarirsi del problema delle fasi più arcaiche
della città di Olbia. In questo ambito spicca ora, quale evidenza ricca di importanti
– e per certi aspetti decisive – implicazioni, un graffito greco su una kotyle
di produzione corinzia rinvenuta in quello che è ad oggi l’unico contesto archeologico
non disturbato dell’intera fase arcaica della città
<i>Exotica</i> come segni del potere: un <i>thymiaterion</i> cnidio da Olbia
Un raro thymiaterion cnidio, con iscrizione greca, da Olbia va a sommarsi agli altri dati epigrafici e archeologici relativi a liberti imperiali connessi alla
casa imperiale inizialmente tramite Atte, presenti in città per la gestione delle cospicue proprietà e attività economiche in loco facenti capo in origine alla potente liberta di Nerone. L’arrivo del thymiaterion sembra il frutto di una precisa committenza di tale ambiente, che si sarebbe servito quindi anche di questo oggetto – a Olbia molto esotico per l’enorme distanza dal luogo di produzione e per l’iscrizione greca – allo scopo di definire il proprio
paesaggio del rango e del potere
A practical engineering approach to the design and manufacturing of a mini kW blade wind turbine : definition, optimisation and CFD analysis
A practical engineering approach to the design of a 60 kW wind generator with improved performances is presented. The proposed approach relies on the use of a specific, “ad hoc” developed software, OPTIWR (Optimization Software), expressly conceived to define an “optimum” rotor configuration in the framework of the blade element-momentum theory. Starting from an initial input geometric configuration (corresponding to an already existing 50 kW turbine) and for given values of the wind velocity Vwind and of the advance ratio X = Vwind/ΩR (where Ω is the blade rotational speed and R is the propeller radius), this software is used to determine iteratively the optimized distributions of chords and twists which can guarantee a constant value of the socalled axial induction factor a = 1/3 along the blade. The output configuration is then converted into a CAD model to be used, in turn, as input data for a CFD commercial software. With this tool the relative rotational motion between the fluid and the wind turbine are simulated resorting to a MRF (Moving Reference Frame) technique (for which continuity and momentum equations are solved in a rotating reference frame). The outcomes of the numerical simulations are then used to verify the improved performances of the optimized configuration and to which extent the CFD data agree with “expected” behaviours (i.e. performances predicted on the basis of the simplified model). Finally, some details about the construction technique used to turn the optimized configuration into an effective working prototype are provided, in conjunction with a critical discussion of suitable production methods for composite components
The tectonic puzzle of the Messina area (Southern Italy): Insights from new seismic reflection data
The Messina Strait, that separates peninsular Italy from Sicily, is one of the most seismically active areas of
the Mediterranean. The structure and seismotectonic setting of the region are poorly understood, although
the area is highly populated and important infrastructures are planned there. New seismic reflection data
have identified a number of faults, as well as a crustal scale NE-trending anticline few km north of the strait.
These features are interpreted as due to active right-lateral transpression along the north-eastern Sicilian
offshore, coexisting with extensional and right-lateral transtensional tectonics in the southern Messina
Strait. This complex tectonic network appears to be controlled by independent and overlapping tectonic
settings, due to the presence of a diffuse transfer zone between the SE-ward retreating Calabria subduction
zone relative to slab advance in the western Sicilian side
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