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La disciplina sulle vaccinazioni obbligatorie alla prova di forma di stato e forma di governo
L’organizzazione del M5S nel nuovo statuto: equilibrio tra poteri o equilibrio di potere?
Regolare i partiti politici contemporanei
Approvare una disciplina dei partiti politici italiani che “attui” l’articolo 49 della
Costituzione è un tema molto discusso in Italia, non solo dalla dottrina costituzionalistica.
Nondimeno, una disciplina organica del fenomeno partitico non è mai
stata approvata, anche a causa del ruolo che i partiti italiani hanno ricoperto nelle
istituzioni e nella società dalla caduta del fascismo e per gran parte dell’esperienza
repubblicana. La scomparsa dei partiti che hanno tenuto a battesimo la Repubblica
e l’avvento di formazioni partitiche nuove, poco orientate dal punto di vista
ideologico, caratterizzate dalla personalizzazione della politica e che dichiarano di
voler coinvolgere in maniera più o meno ampia iscritti, simpatizzanti ed elettori,
hanno messo in risalto l’inadeguatezza della vigente disciplina dei partiti politici,
alla quale, sempre più spesso, supplisce l’autorità giudiziaria, ricorrendo alle
norme civilistiche sulle associazioni non riconosciute. Pertanto, nel volume si è
esaminata la disciplina vigente dei partiti politici, da quella costituzionale a quella
di autoorganizzazione di ciascun partito, evidenziandone i limiti e le criticità; sulla
scorta di tale analisi, si sono formulate delle ipotesi di disciplina dei partiti politici
che possano contribuire a tutelare il diritto dei cittadini di concorrere con metodo
democratico a determinare la politica nazionale
Il raccordo tra Regione ed enti locali come possibile limite alla differenziazione ex art. 116, co. 3, Cost.
I divieti al finanziamento dei partiti politici nella legge n. 3 del 2019. Alcuni rilievi critici
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