40 research outputs found
Il progetto rewetland: riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico
Il progetto “Rewetland” (programma LIFE+ 2008 – environment and governance.
www.rewetland.eu) prevede la predisposizione di un Programma di Riqualificazione Ambientale
(PRA) della Pianura Pontina attraverso la sperimentazione di tecniche di fitodepurazione
diffusa.
Il PRA si basa sull’analisi approfondita del paesaggio a partire da quello delle bonifiche dei Papi
(XV–XVII sec.), fino ad arrivare ai giorni nostri. La finalità dell’analisi del paesaggio è stata
quella di ricomporre gli elementi costituenti i diversi ambiti paesaggistici del territorio in quadri
unitari, quanto più possibile coerenti al loro interno e confrontabili tra loro per valutarne le
qualità paesaggistiche, le trasformazioni avvenute nel tempo o in atto, le necessità di processi
di riqualificazione, le potenzialità di assorbire nuovi interventi progettuali. L’utilizzo di strumenti
gis è stato indispensabile, sia per individuare le permanenze del paesaggio storico e rurale, sia
per definire e valutare i possibili scenari di intervento.
Le azioni, i progetti e gli interventi del PRA riguardano la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e
la realizzazione di aree umide ed ecosistemi filtro e favoriscono l’attivazione di buone pratiche
non solo per la gestione dei canali della bonifica ma anche per quella delle aziende agricole. La
metodologia utilizzata ha permesso di interpretare le trasformazioni del paesaggio dell’Agro
Pontino e nel contempo progettare interventi e azioni di riqualificazione ambientale che
rispondano a molteplici esigenze/obiettivi: il miglioramento della qualità delle acque, il
potenziamento della rete ecologica e della biodiversità, la rigenerazione dei paesaggi tipici delle
zone umide (re-wetland) che rappresentano la memoria del territorio."Rewetland" project (LIFE+ 2008 - environment and governance. www.rewetland.eu) requires
the preparation of an Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) of the Pontine Plain
through experimentation with techniques of widespread phytoremediation.
The PRA is based on a thorough analysis of the landscape from those of the reclamation of the
Popes (XV -XVII cent.), up to the present day. The aim of the landscape analysis has been to
reconstruct the elements making up the different areas of the local landscape into unified
framework, as much as possible internally coherent and comparable to each other in order to
assess the quality of the landscape, the changes through time or now being implemented, the
necessity of regeneration processes, the potentialities to absorb new project interventions. GIS
software tools have been essential, both to identify the permanence of the historic and rural
landscape, and to define and evaluate the possible intervention scenarios.
PRA actions, projects and interventions regard the renaturalization of waterways and the
creation of wetlands and ecosystem filters and promote the activation of good practices not only
for the management of the drainage channels but also for the farms. The methodology used
allowed us to read the changes in the landscape of the Pontine Plain and at the same time to
design interventions and actions that respond to multiple environmental restoration needs and
objectives: improvement of water quality, enhancement of biodiversity and the ecological
network, regeneration of the typical landscapes of wetlands (re-wetland) that represent the
memory of territory.Peer Reviewe
Malignant Versus Benign Tumors of the Sinonasal Cavity: A Case-Control Study on Occupational Etiology
Case-control studies on malignant sinonasal tumors and occupational risk factors are generally weakened by non-occupational confounders and the selection of suitable controls. This study aimed to confirm the association between sinonasal malignant tumors and patients' occupations with consideration for sinonasal inverted papillomas (SNIPs) as a control group. Thirty-two patients affected by adenocarcinoma (ADC) and 21 non-adenocarcinoma epithelial tumors (NAETs) were compared to 65 patients diagnosed with SNIPs. All patients were recruited in the same clinical setting between 2004 and 2016. A questionnaire was used to collect information on non-occupational factors (age, sex, smoking, allergies, and chronic sinusitis) and occupations (wood- and leather-related occupations, textile industry, metal working). Odds ratios (OR) with 95% confidence intervals (CI) associated with selected occupations were obtained by a multinomial and exact logistic regression. Between the three groups of patients, SNIP patients were significantly younger than ADC patients (p = 0.026). The risk of NAET increased in woodworkers (OR = 9.42; CI = 1.94\u207b45.6) and metal workers (OR = 5.65; CI = 1.12\u207b28.6). The risk of ADC increased in wood (OR = 86.3; CI = 15.2\u207b488) and leather workers (OR = 119.4; CI = 11.3\u207b1258). On the exact logistic regression, the OR associated to the textile industry was 9.32 (95%CI = 1.10\u207bInf) for ADC, and 7.21 (95%CI = 0.55\u207bInf) for NAET. Comparing sinonasal malignant tumors with controls recruited from the same clinical setting allowed demonstrating an increased risk associated with multiple occupations. Well-matched samples of cases and controls reduced the confounding bias and increased the strength of the association
Assessment of death risk for asbestos cancers using functional regression models among dockworkers exposed to asbestos in northeastern Italy
The retrospective assessment of individual exposure in occupational settings often derives from the association of individual work histories with quantitative and semi-quantitative exposure information. In absence of information on exposure, researchers commonly employed proxy variables, but with strong assumptions and some limitations. In the present work, we propose a new method to estimate the time-varying exposure risk associated to outcomes of interest considering functional regression models and individual work periods. As an illustrating example to understand the potentiality of the method, we analysed a cohort of dock workers occupationally exposed to asbestos in Italy
La mortalità degli addetti alla Compagnia Lavoratori Portuali (CLP) di Venezia e indici di esposizioni ad amianto
Introduzione
Dal 1960 al 1980 al porto di Venezia sono state scaricate 142.000 tonnellate di amianto, la cui movimentazione al porto è
svolta unicamente dagli addetti della Compagnia Lavoratori Portuali (CLP), tutti di genere maschile. Il lavoro, impegnativo
dal punto di vista fisico, poteva essere sostenuto solo da soggetti di elevata prestanza fisica. Le tipologie di imballaggio e
movimentazione dell’amianto sono variate: inizialmente per mezzo di sacchi in juta, poi di carta o plastica; nelle prime fasi
la movimentazione era manuale, successivamente attraverso imbragatura e gru. La movimentazione è sempre stata svolta
in assenza di sistemi di protezione. L’intensità dell’esposizione non è stata documentata.
Obiettivi
Valutare la mortalità degli addetti alla movimentazione di amianto al Porto di Venezia in funzione di indici di intensità e
probabilità di esposizione sulla base dei dati relativi all’approdo di navi contenenti amianto.
Metodi
Viene svolto uno studio mortalità sulla coorte degli addetti della CLP, identificati attraverso i Libri Matricola, al lavoro dal
1960, assunti prima del 1992 per almeno 6 mesi. Lo stato in vita è stato ricostruito fino al 31 Dicembre 2017, calcolando
Rapporti Standardizzati di Mortalità (RSM) sui tassi della popolazione del Veneto e i relativi Intervalli di Confidenza al 95%
(IC 95%). Le informazioni riguardanti le date di carico/scarico di amianto e la relativa quantità scaricata hanno permesso
di calcolare indici di probabilità e di intensità di esposizione ad amianto. L’andamento della mortalità per tutte le cause e
per le malattie asbesto correlate (mesotelioma e tumore del polmone) viene analizzata per latenza ed indici di esposizione
ad amianto.
Risultati
Sono inclusi nello studio 1892 soggetti dei quali 1109 sono deceduti al termine del follow-up. I valori di RSM per tutte le
cause è maggiore dell’atteso (RSM: 1,14; IC 95%: 1,07-1,21), con un deficit di mortalità per malattie cardiovascolari (RSM:
0,89; IC 95%: 0,79-1,00). Vi è un eccesso statisticamente significativo di decessi per tumore primitivo pleurico (26 decessi;
RSM,10; IC 95%: 5,95-13,34) e per tumori del polmone (171 decessi; RSM 1,58; IC 95%: 1,35-1,84). Non sono presenti
decessi per asbestosi. L’analisi per indici di esposizione ad amianto e latenza conferma la maggior mortalità per tumore
primitivo pleurico e tumore del polmone tra i lavoratori più esposti ad amianto. La presenza di 2 decessi per tumore primitivo
pleurico con latenza inferiore a 20 anni conferma la presenza di esposizioni riconducibili a precedenti attività lavorative
esponenti ad amianto.
Conclusioni
Lo studio ha permesso di stimare alcuni indici di esposizione basati sulle attività di movimentazione dell’amianto al porto.
L’esposizione ad amainto ha influito negativamente sulla mortalità determinando un importante numero di decessi per
tumore primitivo pleurico ed un eccesso di mortalità per tumore polmonare
Mortality from infectious diseases in diabetes
Background and Aims: to investigate the risk of mortality from infections by comparing the 33 underlying causes of death versus the multiple causes of death in known diabetic subjects living in 34 the Veneto Region, Northern Italy. 35 Methods and Results: 185,341 diabetic subjects aged 30-89 years were identified in the year 2010 36 and causes of death were assessed from 2010 to 2015. Standardized Mortality Ratios (SMR) with 37 95% confidence intervals were computed with regional mortality rates as reference. The underlying 38 causes of death and all the diseases reported in the death certificates were scrutinized. At the end of 39 the follow-up, 36,382 subjects had deceased. We observed an increased risk of death from 40 infection-related causes in subjects affected by diabetes with a SMR of 1.83 (95 % CI, 1.71-1.94). 41 The SMR for death from septicemia was 1.91 (95 % CI, 1.76-2.06) and from pneumonia 1.47 (95 % 42 CI, 1.36-1.59). The use of the multiple causes of death approach emphasized the contribution of 43 infectious diseases to mortality. 44 CONCLUSION: the results of the present study demonstrate an excess mortality from infection45 related diseases in patients affected by diabetes and, more interestingly, show a possible 46 underestimation of the impact of these conditions by routine mortality analyses
Dinamiche temporali della mortalit\ue0 per asbestosi in coorti di lavoratori del cemento- amianto in Italia.
Introduzione Il cemento amianto \ue8 un settore lavorativo che ha comportato un\u2019esposizione occupazionale ad elevate concentrazioni di fibre di amianto. Tra i dipendenti del cemento amianto si riporta la presenza di un certo numero di lavoratori affetti da asbestosi, una malattia polmonare occupazionale causata dall'inalazione e dalla deposizione di fibre di amianto nel tessuto polmonare, la cui progressione determina disabilit\ue0, insufficienza respiratoria e morte prematura. Nei paesi occidentali il tasso di mortalit\ue0 per asbestosi \ue8 associato al passato consumo di amianto e segue dinamiche temporali correlate alla latenza. Obiettivi L\u2019obiettivo dello studio \ue8 valutare le dinamiche temporali e i determinanti associati con la mortalit\ue0 per asbestosi tra le 21 coorti osservate, costituite da lavoratori del cemento amianto esposti ad alte concentrazioni di fibre di amianto. Metodi La mortalit\ue0 per asbestosi \ue8 stata analizzata in una coorte di 13076 addetti al cemento amianto (18.1% donne). Per ogni lavoratore \ue8 stata calcolata l\u2019esposizione cumulativa sulla base della storia personale e i valori di esposizione di ciascuna azienda per anno pesando per la diversa variet\ue0 mineralogica sulla base della frazione di amianto utilizzato (Hodgson e Darnton 2010). Sono state condotte tre diverse analisi, basate su Rapporti Standardizzati di Mortalit\ue0 (RSM), modello Et\ue0- Periodo-Coorte (EPC) attraverso un modello di Poisson e analisi composizionale della mortalit\ue0 per malattie asbesto correlate (tumore primitivo pleurico e peritoneale, tumore del polmone e asbestosi). In tutte e tre le analisi si \ue8 considerata l'esposizione cumulativa. Gli RSM sono stati calcolati utilizzando i tassi di mortalit\ue0 di riferimento per regione, sesso, calendario e limitati al calcolo delle persone-anno ad eventi dopo il 1970. Risultati Le analisi si basano su 512117 anni-persona (388914 anni-persona dal 1970). La mortalit\ue0 per asbestosi raggiunge valori elevati soprattutto tra le donne (uomini RSM: 508; donne: 1027). I valori dei RSM per asbestosi aumentano rapidamente all'aumentare dell'esposizione cumulativa e con il tempo trascorso dalla prima esposizione. L'analisi EPC riporta un chiaro contributo dell'et\ue0 sulla mortalit\ue0 con un andamento crescente a partire dai 60 anni ed con un picco di mortalit\ue0 a 75-80 anni; i rischi relativi confermano l\u2019associazione con esposizione cumulativa ed \ue8 un minore rischio tra le donne.Tra i lavoratori pi\uf9 pesantemente esposti, l'asbestosi diventa la prima causa di morte per malattie asbesto-correlate tra le persone pi\uf9 anziane. Conclusioni Si conferma che la mortalit\ue0 da asbestosi \ue8 stata determinata principalmente dall'esposizione cumulativa. La differente composizione delle malattie asbesto correlate \ue8 attribuibile all'esposizione ad amianto e alla diversa abitudine al fumo tra generi. Come conseguenza del declino delle esposizioni dopo il 1980, il numero di morti per asbestosi \ue8 destinato a diminuire drasticamente nei prossimi decenni
Dinamiche temporali della mortalità per asbestosi in coorti di lavoratori del cemento- amianto in Italia
Introduzione
Il cemento amianto è un settore lavorativo che ha comportato un’esposizione occupazionale ad elevate concentrazioni di
fibre di amianto. Tra i dipendenti del cemento amianto si riporta la presenza di un certo numero di lavoratori affetti da
asbestosi, una malattia polmonare occupazionale causata dall'inalazione e dalla deposizione di fibre di amianto nel tessuto
polmonare, la cui progressione determina disabilità, insufficienza respiratoria e morte prematura. Nei paesi occidentali il
tasso di mortalità per asbestosi è associato al passato consumo di amianto e segue dinamiche temporali correlate alla
latenza.
Obiettivi
L’obiettivo dello studio è valutare le dinamiche temporali e i determinanti associati con la mortalità per asbestosi tra le 21
coorti osservate, costituite da lavoratori del cemento amianto esposti ad alte concentrazioni di fibre di amianto.
Metodi
La mortalità per asbestosi è stata analizzata in una coorte di 13076 addetti al cemento amianto (18.1% donne). Per ogni
lavoratore è stata calcolata l’esposizione cumulativa sulla base della storia personale e i valori di esposizione diciascuna
azienda per anno pesando per la diversa varietà mineralogica sulla base della frazione di amianto utilizzato (Hodgson e
Darnton 2010). Sono state condotte tre diverse analisi, basate su Rapporti Standardizzati di Mortalità (RSM), modello Età-
Periodo-Coorte (EPC) attraverso un modello di Poisson e analisi composizionale della mortalità per malattie asbesto
correlate (tumore primitivo pleurico e peritoneale, tumore del polmone e asbestosi). In tutte e tre le analisi si è considerata
l'esposizione cumulativa. Gli RSM sono stati calcolati utilizzando i tassi di mortalità di riferimento per regione, sesso,
calendario e limitati al calcolo delle persone-anno ad eventi dopo il 1970.
Risultati
Le analisi si basano su 512117 anni-persona (388914 anni-persona dal 1970). La mortalità per asbestosi raggiunge valori
elevati soprattutto tra le donne (uomini RSM: 508; donne: 1027). I valori dei RSM per asbestosi aumentano rapidamente
all'aumentare dell'esposizione cumulativa e con il tempo trascorso dalla prima esposizione. L'analisi EPC riporta un chiaro
contributo dell'età sulla mortalità con un andamento crescente a partire dai 60 anni ed con un picco di mortalità a 75-80
anni; i rischi relativi confermano l’associazione con esposizione cumulativa ed è un minore rischio tra le donne.Tra i
lavoratori più pesantemente esposti, l'asbestosi diventa la prima causa di morte per malattie asbesto-correlate tra le
persone più anziane.
Conclusioni
Si conferma che la mortalità da asbestosi è stata determinata principalmente dall'esposizione cumulativa. La differente
composizione delle malattie asbesto correlate è attribuibile all'esposizione ad amianto e alla diversa abitudine al fumo tra
generi. Come conseguenza del declino delle esposizioni dopo il 1980, il numero di morti per asbestosi è destinato a
diminuire drasticamente nei prossimi decenni
