403 research outputs found

    L'effetto diretto nelle situazioni triangolari e relativi "limiti" nei rapporti orizzontali

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    This article concerns the controversial issue of the limits of the invocability of EU directives in triangular situations. It occurs where an individual invokes against a public authority an obligation imposed on such authority by an unimplemented EU directive, affecting the legal position of a third party in a detrimental way (see, in particular, Fratelli Costanzo e Delena Walls cases). In this regard what is controversial is its detrimental side effect on the legal position of a third party, in consideration of the denial of horizontal direct effect. Indeed the distinction between vertical (admitted) and horizontal (not admitted) direct effects gives, in practice, to considerable problems. However, inter alia, the recent Farrell case of the EU Court of Justice of 2017 seems to suggest a revisiting and review critically the justifications for rejecting horizontal direct effect

    Operativni sustav za prognoziranje hipoksije u sjevernom Jadranu

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    The northern Adriatic Sea (NA), the northernmost region of the Mediterranean Sea, is affected by strong anthropogenic pressure (e.g., tourism, fisheries, maritime traffic, discharge from agriculture and industry), superimposed to a large river runoff. The consequent pressure exerted on the NA ecosystem either triggers or worsens massive mucilage insurgence, harmful algal blooms, eutrophication and even anoxic/hypoxic events. This work focuses on the anoxic/hypoxic events. During the summer-autumn period, the NA is often exposed to these events, which can be categorised as either coastal (relatively frequent south of the Po River delta during the summer) and offshore (rare, affecting wider areas). In order to improve our knowledge about these processes and to meet the needs of local governments and decision makers, an operational system for monitoring and forecasting anoxic and hypoxic events has been set up in the framework of the EU LIFE "EMMA" project. The system is composed of a meteo-oceanographic buoy; a numerical prediction system based on the Regional Ocean Modelling System (ROMS), including a Fasham-type module for biogeochemical fluxes; and periodic oceanographic surveys. Every day since June 2007, the system provides 3-hourly forecasts of marine currents, thermohaline and biogeochemical fields for the incoming three days. The system has demonstrated its ability to produce accurate temperature forecasts and relatively good salinity and dissolved oxygen forecasts. The Root Mean Square Error of the dissolved oxygen forecast was largely due to the mean bias. The system is currently being improved to include a better representation of benthic layer biogeochemical processes and several adjustments of the model. While developing model improvements, dissolved oxygen forecasts were improved with the removal of the 10-day mean bias.Sjeverni Jadran (NA), najsjeverniji dio Sredozemnog mora, pod utjecajem je jakog antropogenog djelovanja (poput turizma, ribarenja, morskog prometa, istjecanje onečišćujućih tvari u poljoprivredi i industriji) te dodatno, velikog dotoka rijeka. Posljedično, djelovanje na NA ekosustav potiče ili pojačava uzdizanje sluzavih nakupina, štetno cvjetanje algi, eutrofikaciju pa čak i događaje anoksije/hipoksije. Ovaj se rad fokusira na anoksiju/hipoksiju. Tijekom ljetno-jesenskog razdoblja, NA je često izložen ovim doga|ajima, koji se mogu kategorizirati kao obalni (relativno učestali južno od delte rijeke Po ljeti) ili udaljeni od obale (rijetki, zahvaćajući šira područja). Kako bi poboljšali poznavanje tih procesa te zbog potreba lokalne uprave, uspostavljen je operativni sustav za praćenje i prognoziranje anoksije i hipoksije u okviru EU LIFE "EMMA" projekta. Sustav se sastoji od meteorološko-oceanografske plutače; sustava za numeričku prognozu, koji se temelji na regionalnom oceanografskom modelu (ROMS), uključujući modul Fasham-tipa za biogeokemijske tokove; i periodičnim oceanografskim istraživanjima. Svakog dana, počev od lipnja 2007, sustav omogućava 3-satne prognoze morskih struja te termohalina i biogeokemijska polja za sljedeća tri dana. Sustav se pokazao sposobnim za davanje točnih prognoza temperature i relativno dobrih prognoza saliniteta i otopljenog kisika. Korijen srednje kvadratne pogreške prognoziranog otopljenog kisika postojao je uglavnom zbog srednje pristranosti (biasa). Sustav je trenutno poboljšan tako da uključuje bolji prikaz biogeokemijskih procesa u području sloja bentosa i nekoliko prilagodba modela. Tijekom poboljšavanja modela, uklanjanjem 10-dnevne srednje pristranosti (biasa) poboljšane su prognoze otopljenog kisika

    La lezione dell’arte. Una lettura pedagogica di ‘Arte come esperienza’ di John Dewey

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    This contribution has the aim of highlight the pedagogical significance of the deweyan aesthetic, as it has been developed by the American philosopher in the masterpiece Art as Experience(1934). Beginning from the philosophical background from which is grown out, the interactionist perspective of “cultural naturalism”, and primarily in reference to the Deweyan pedagogic program, it has been intended to highlight, as art, intended as a radical experience of participation in the breath of the “living creature”, is an modelof formationwith its imaginative scopeindispensable for the moral reconstruction of the human community

    La ragionevole durata del processo nell'ordinamento europeo e italiano

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    2010 - 2011Il principio di ragionevole durata del processo costituisce “imperativo per tutti i procedimenti”, teso ad assicurare “una giustizia non amministrata con ritardi tali da comprometterne l’efficienza e la credibilità”. Gode di una tutela multilivellare, in Convenzioni internazionali o regionali, oltre che nelle fonti ordinamentali interne, integrandosi e completandosi a vicenda, al di là delle coincidenze definitorie. In particolare, esso costituisce un’estrinsecazione del giusto processo, esemplarmente sintetizzato nell’art. 6 CEDU, ai sensi del quale ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole. Si tratta di un diritto soggettivo, assoluto ed incomprimibile, direttamente azionabile dal singolo dinanzi all’autorità giurisdizionale. Nell’ordinamento dell’Unione europea rinviene il suo referente normativo nell’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000, riproclamata a Strasburgo il 12 dicembre 2007 e, oggi, giuridicamente vincolante a seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (1° dicembre 2009), ex art. 6 TUE, che opera un rinvio recettizio e materiale alla Carta, attribuendo ad essa il medesimo valore giuridico dei Trattati. L’ordinamento dell’Unione europea, pur nella sua autonomia funzionale ed organica, si pone in continua relazione con la CEDU, specie sotto il profilo dell’elaborazione di un proprio catalogo di diritti fondamentali. Al riguardo, la definizione della garanzia di un processo in tempi ragionevoli offre un interessante spaccato di tale interazione, tesa fra l’utilizzo delle norme e della giurisprudenza convenzionale come fonte diretta da un lato, e il tentativo di affermare una autonoma garanzia del diritto dell’Unione europea dall’altro. Le modalità redazionali con le quali il diritto in esame viene codificato nell’ordinamento UE riassumono l’evoluzione giurisprudenziale con la quale tale garanzia si è dispiegata nel tempo. Nella CEDU, invece, tale garanzia, viene prima positivizzata, e poi progressivamente definita dagli organi di Strasburgo quanto a contenuto e a parametri applicativi. Nell’ordinamento italiano tale principio trova fondamento nell’art. 111, secondo comma della Costituzione, a seguito della legge costituzionale 23 novembre 1999, n. 2. e, altresì, nella legge 24 marzo 2001, n. 89, nota come “legge Pinto”, varata al fine di deflazionare il contenzioso dinanzi alla Corte di Strasburgo originato dalla lentezza dei processi italiani e deputata, in quanto tale, a finalità esclusivamente riparatorie. Il principio di sussidiarietà che lega la tutela nazionale ai rimedi previsti dalla Convenzione impone una dinamica collaborazione-interferenza tra i due livelli di giurisdizione, in un rapporto di continua, reciproca interazione. Il rinvio espresso della legge Pinto (art. 2) all’art. 6 CEDU indurrebbe a trasferire sul piano interno la definizione del bene tutelato e le condizioni per l’applicazione della norma così come interpretate dalla Corte EDU; invece, le Corti di merito e di legittimità sin dalle prime applicazioni assumono, sotto taluni profili, una posizione di contrasto con la giurisprudenza di Strasburgo. Casi concreti, pragmatici scandiscono la portata di tale dialogo, facendo emergere appieno i punti di contatto e quelli di “attrito”, nonché il grado di integrazione realizzatosi negli anni, tra autorità giurisdizionali italiane e giudice europeo. La crisi di complessiva efficienza in ambito non solo nazionale induce a predisporre una serie di rimedi che mirano a deflazionare il contenzioso e ad aumentare la capacità di risposta degli uffici giudiziari. La stessa Corte di Strasburgo “vittima del suo successo”, si espone al rischio di una violazione della ragionevole durata a dir poco “paradossale”, sol che si pensi alla sua costante attenzione ai tempi processuali dei singoli Stati membri. Al riguardo, il Protocollo XIV introduce un corpus di emendamenti finalizzati a rafforzare le funzionalità della Corte e a gestire con celerità le questioni palesemente infondate. Anche il sistema giurisdizionale dell’Unione europea al pari di quello CEDU si confronta negli anni con il progressivo aumento del numero dei ricorsi e con la necessità di contenere i tempi processuali. Da qui l’introduzione di una serie di correttivi e riforme per rendere più efficiente la giustizia, incidendo, in primis, sull’assetto istituzionale dell’ordinamento UE. In Italia, la precedenza va data alla giustizia civile, la cui situazione, in termine di durata dei giudizi, è ben più grave di quella penale e amministrativa. [a cura dell'autore]X n.s

    Verso uno spazio comune europeo di giustizia

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    The Conference “Towards a common European area of Justice” has been held on 15th May 2014 at the University of Salerno to analyze the consequences of the relationship between the construction of an Area of Freedom, Security and Justice and the protection of fundamental rights, and also the effects on judicial cooperation in civil and criminal matters among the Member States of the EU
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