41 research outputs found

    IN MEMORIAM ANDREA RAGUSA

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    Una telefonata del professor Pasquale Fornaro mi ha annunciato la triste notizia della scomparsa del giovane professor Andrea Ragusa, nostro amato collaboratore. L’ho conosciuto nel 2013 come ospite del nostro Istituto, all\u27Università Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca, con una conferenza ed un seminario, entusiasti davanti ai nostri studenti. Il nostro dialogo ha continuato nello stesso anno, a poco tempo, in occasione della mia conferenza all\u27Università di Siena, ambedue essendo preoccupati del problema del patrimonio (vedi l\u27Annuario dell\u27Istituto di Studi Italo-Rumeni, X, Cluj-Napoca Roma 2013 - l\u27articolo, La gestione del patrimonio culturale ed ambientale tra centro e periferia: l\u27esperienza regionale - vedi anche le locandine). Sentivo in lui un profondo ricercatore, sulla richezza e il bisogno di proteggere oggi il patrimonio, e cosi l\u27ho invitato di pubblicare nelle nostre riviste. Ha deciso di pubblicare nelle nostre pagine i lavori in corso

    GRAFICA ŞI PROPAGANDA ÎN PRIMII ANI DE DUPĂ INSTAURAREA REGIMULUI COMUNIST ÎN ROMÂNIA: EXEMPLE DIN COLECŢIA MUZEULUI NAŢIONAL DE ARTĂ DIN CLUJ-NAPOCA II

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    Grafica e propaganda nei primi anni dopo l’istaurazione del regime comunista in Romania: esempi dalla collezione del Museo Nazionale d’Arte di Cluj-Napoca II. Dopo l’istaurazione a forza della dittatura comunista, il modello sovietico ha trasferito in Romania gli esempi esercitati dalla propaganda tramite l’arte, dopo la cosiddetta rivoluzione russa. Lenin consapevole dall’efficacità della diffusione del messaggio visivo programmato fino nei più lontani angoli dell’impero sovietico, ha trovato subito opportunisti romeni quali si sono messi al servizio delle sue idee, iniziando con le prime due mostre organizzati a Bucarest nel 1949: 1) La gravura e il disegno sovietico, 2) Lenin nella pittura russa. Eduard Mezincescu, M.T. Vlad, Titina Călugăru e Gheorghe Șaru, Grafica sovietică, Cartea Rusă, București 1950, si sono dimostrati capaci di assimilare subito il linguaggio propagandistico quale gli ha spinto nel primo piano dei potenti del tempo. Simile a loro artisti esecutori hanno messo in atto quelle odiose contraffazioni della propaganda, senza interessarli la verità. Le tracce delle opere di questi esecutori hanno longevità ed è bene di essere conosciute nella società contemporanea. La gestazione degli inizi e poi l’evoluzione della macchina opportunistica sono necessari per curare la condizione contemporanea. Abbiamo considerato necessario di insistere per far conoscere le ultime informazioni sulla figura criminale di Lenin pensando alle generazioni mentite, quali hanno portato con loro nella tomba l’immagine costruita dalla manipolazione ufficiale su quello che era il simbolo di Vladimir Ilici. Abbiamo intanto un dovere santo anche rispetto ai milioni di contadini sottomessi alla menzogna e torturati nell’epoca della collettivizzazione (1949-1962)

    ÎNTREBĂRI PENTRU UN ARTIST PLASTIC ROMÂN LA CĂDEREA COMUNISMULUI: [pentru a se putea scrie o istorie privind arta în epocă]

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    Domande per un artista plastico rumeno alla caduta del comunismo (per potersi scrivere una storia riguardante l’arte nell’epoca). All’artista, nel comunismo gli fu tolta la libertà di creazione, di aprire nuove vie, verso nuovi orizzonti. Un esercito di attivisti dilettanti oppure opportunisti, fanatici ideologici e agenti della temuta Securitate lo hanno trasformato in uno strumento di propaganda. Utile per le locandine comuniste "mobilitanti" oppure alle scenografie trionfalisti delle sfilate quali dovevano otturare le finestre aperte verso la verità. L’artista fu allontanato dal collezionista, diventato una quantità trascurabile. Il collezionista, il più grande investitore, la riserva per la futura selezione del museo fu sostituito con l’ispettore del Comitato di Cultura ed Educazione Socialista, il sorvegliante quale gli assicurava l’esistenza quotidiana solo se si addatava alla linea desiderata dagli esecutori più o meno abili, degli slogan della lotta di classe. In mancanza dell’educazione artistica nella scuola, nella società, in chiesa, in mass-media, l’ambiente sociale è diventato sempre più insensibile per apprezzare la scala dei valori del passato oppure del presente. Tutte queste hanno impoverito un intero popolo e hanno limitato evidentemente il contributo dell’universo pittorico all’evoluzione culturale dell’intera nazione. Senza punti di riferimento rispettati, del passato, l’arte contemporanea per la maggioranza degli uomini, ha navigato tra i segni lanciati, come una scattola pubblicitaria, ripetutamente sul modello Cântarea României (Il Cantico alla Romania, n.d.tr.). I risultati si vedono oggi e hanno segnato miserabilmente la reazione della maggioranza al testo proposto tramite l’acquisizione attraverso contributo pubblico della pregiata scultura Cumințenia Pământului, (Assenatezza della terra, n.d.tr.) appartenendo al più conosciuto artista contemporaneo Constantin Brâncuși, al quale fu rifiutata la donazione allo stato rumeno del suo studio di Parigi negli anni ’50. La rinascita spirituale del paese non si può fare senza un investimento di lunga durata tramite la scuola e i media come un orientamento prioritario, sostenuto anche dall’attualità politica ancora sofferente dalla maniera totalitaria difusa nell’intervallo della dominazione comunista. Parole chiave: La libertà dell’artista, la propaganda, attivista di partito, Securitate, educazione socialista, Constantin Brâncuși

    DESPRE JURIZARE, LA UN PROIECT DE ARTĂ PLASTICĂ ÎN ANUL 2018

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    Sulla giuria, a un progetto d’arti plastiche nell’anno 2018. Non mi sembra un falso problema, dopo cinquant’anni di sorveglianza e ripresa di quello che esce dal Vaso di Pandora, servendo alla rappresentazione di un programma ideologico, dittatoriale, il problema della scelta di un lavoro d’arte, creato liberamente, senza barriere e con la speranza che porta un messaggio valoroso, quale rimarra per il futuro. Il modo in cui lo facciamo oggi, vuole esprimere anch’esso la separazione da questo passato recente, malefico, sottoposto a una propaganda per un sistema che si è dimostrato utopico, e quale vogliamo, o non vogliamo, ha lasciato tracce profonde. Non basta dire che vogliamo essere differenti, e con questo pensiero tutto si risolve. Nell’arte rispettare il gusto della maggioranza diventa spesso dannoso, esprime l’apprezzamento della mediocrità in nome della quale, la storia ce lo dimostra, si sono sacrificati tante idee che sono sparite, o sono stati obbligati di aspettare decenni o secoli. Ci proponiamo alla giuria di nuove creazioni, e vogliamo dare soddisfazione a una maggioranza mediocre, dominante, o desideriamo un’apertura quale porti verso il futuro, che ci offre qualcosa che noi i molti non possiamo vedere oggi ma aspettiamo di darci gioia domani? Il comunismo non ha permesso nemmeno la propagazione nella grande massa di alcuni successi quali l’intero mondo ha riconosciuto allo spirito uscito dallo spazio romeno (vedi il caso di Constantin Brâncuși. La scultura „La saggezza della terra” non ha avuto ecco a un intero popolo quale, oggi, non ha riuscito di raccogliere nemmeno un euro/rumeno per godere noi e i nostri successori di un opera quale nel mondo occidentale vale decine di milioni di euro). Per non allungarci troppo, desideriamo un nuovo approccio verso il rifacimento della vera scala valorica, dopo più di mezzo secolo in cui le giurie erano supervisionati totalmente dal Comitato di Cultura ed Educazione Socialista - il braccio decisionale del Partito Comunista Romeno, sezione locale oppure nazionale. Parole chiave: giuria nella dittatura, il Comitato di Cultura ed Educazione Socialista, propaganda, manipolazione, rifacimento della scala valorica, Brâncuși

    Radu Popica, Centrul artistic Brașov de la origini până la contemporaneita-te. Artele plastice (sec. XV-XX), Editura Muzeului de Artă Brașov, 2022, 488p + ilustrații color și alb-negru

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    Cartea lui Radu Popica apare ca o necesitate, ca o componentă a eforturilor din ultimii ani de a reface cunoașterea valorilor patrimoniului național. După ce rollerismul a distrus bazele acestei cunoașteri prin reforma învățământului și dispariția Academiei Române în 1948, prin editarea miilor de pagini ale manualelor de istorie apărute tot atunci și mai apoi a celor patru volume din Tratatul de Istoria României redactate la începutul deceniului șapte și reluate în urmă cu puțini ani, efortul autorului pare firesc, ca o datorie de onoare

    ART BASEL 2015

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    Un bun și vechi prieten, elvețian, m-a invitat să văd Art Basel 2015 în ziua de 17 iunie (prima din cele trei deschise publicului) și să intru în imensul șir de vizitatori care putea să vadă grandioasa desfășurare de oferte reunite la târgul celor mai importante galerii de artă din lume. Nu era o expoziție cu o temă, cum corect erai avizat de la intrare, ci era Art Unlimited 2015. Am scris aceste rânduri în dimineața zilei următoare copleșit de impresiile adunate în multele ore trăite în labirintul compartimentărilor din cuprinzătoarea hală ridicată în centrul orașului, după modelul spațiilor industriale mult răspândite astăzi. Comentariul se referă la panorama unei realități artistice dificil de urmărit prin amploarea sa. Peste opinii surprinzătoare despre secvențe adesea șocante, provocatoare, plutește dominatoare obsesia urmăririi disecărilor, a unei repetabilități impusă de patima modelului epidemiei de publicitate, strecurând printre geometrizări și exerciții de culoare ceea ce poate servi, psihologic, o lume cercetată de echipe și în laboratoare sofisticate destinate a găsi ungherele ascunse ale indivizilor și mulțimilor spre a putea să fie exploatate mai eficace. Într-o asemenea expoziție unde vorba românului, a tunat și a adunat de toate pentru toți, aproape nimic nu te îndeamnă să te oprești la nume, la autori. Amatorul și colecționarul de artă de astăzi pare a fi total diferit de cel de la începutul secolului XX. Toți sunt sclavii tehnologiilor, materialelor noi, efectelor surprinzătoare, îmbârligăturilor neașteptate, cât mai neașteptate, patronate adesea decisiv de soluția calculatorului

    OMAGIU PROFESOAREI VIORICA GUY MARICA

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    Când am vizitat-o la spital, unde se refăcea după un accident, câteva zile înainte de a se stinge, avea aceeași vivacitate, interes pentru  studenții săi, pentru activitatea noastră. Lasă în urma ei o rodnică muncă de profesor și cercetător, cu căutări pline de eleganța stilului său, bogat în nuanțe, cu o permanentă deschidere spre perspective novatoare. Am întâlnit toate acestea și în lucrările pe care le-am publicat în ultimele numere din Studia UBB Historia Artium. Erau lucrări nepublicate, rămase în arhiva sa și pentru care am insistat să mi le ofere, să nu rămână uitate. Le-a căutat, le-a revizuit și mi le-a dat spre publicare. Am trăit astfel bucuria de a reveni la cunoașterea laboratorului muncii sale și a fost prilejul de a mă apropia din nou de lumea, de stilul pe care l-am admirat în anii formării mele

    IN MEMORIAM FLORICA CRUCERU (POSTOLACHE) (1926-2021)

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    Am cunoscut-o pe doamna Florica Cruceru (Postolache), director la Muzeul de Artă din Constanța în zilele dintre Crăciun și Anul Nou 1967, când proaspăt angajat ca îndrumător la Muzeul de Artă din Cluj, directoarea noastră doamna Viorica Marica, ce încerca să dea un suflu nou muzeului clujean, m-a trimis într-o călătorie de documentare spre a cunoaște muzeele țării. Doamna Florica Cruceru era in plină manifestare a pasiunii sale și m-a condus prin sălile de muzeu, în depozit, oferindu-mi o conversație deosebită despre domeniul nostru. Legătura a continuat la întâlnirile profesionale, la sesiunile de comunicări, dar mai ales păstrez amintirea unui gest unic. Eram director la Accademia di Romania la Roma în anii 2000 și una din primele inițiative a fost aceea de a încerca să îmbogățesc impresionanta bibliotecă, ce suferise odată cu venirea dictaturii comuniste, fiind desființată la începutul anilor \u2750. Doream să-i adaug publicații privind arta românească și am făcut un apel către colegii muzeografi din țară spre a-mi trimite publicațiile lor. Surprinzător, singurul colet primit a venit de la Constanța din partea doamnei Florica Cruceru (Postolache). Gestul s-a alăturat inițiativelor sale din anii ce au urmat subliniind profunda sa dragoste pentru un patrimoniu aflat în suferință, necunoscut. Și-a cultivat cu pasiune dorința de a pune în lumină informații utile domeniului și culturii naționale, până în ultimii ani ai vieții când a apărut volumul Istorici și critici de artă români. 1800-1980, o încununare a unei mari pasiuni. Rămâne în inimile noastre ca un ilustru exemplu

    The application of EU antitrust law to (dominant) online platforms

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    The evolvement of online platforms over the past decade has profoundly impacted consumers and business owners by facilitating and enhancing the intermediation and interaction between them. This allowed online platforms to continuously evolve as key players in the digital market. It was, however, not long before concerns were raised as to whether this process is unfolding in accordance with EU antitrust law and if not, whether EU antitrust law enforcement is feasible in light of the distinguishing multisided character of online platforms.This book consists of a compilation of articles that address some of the main elements of the application process of EU antitrust law to online platforms, with particular focus on art. 102 TFEU. It provides an overview of the various legal hurdles that need to be overcome in the process of enforcement with regard to such players and offers potential solutions for overcoming them. In this process, the interplay between the material and procedural boundaries of the current EU antitrust law framework and the distinguishing multisided nature of online platforms is extensively explored. The research and findings covered in this book are of value for academics and practitioners working in the field of (EU) antitrust law. The progression of EU law: Accommodating change and upholding value

    Applying article 102 TFEU to multisided online platforms: discrimination, leveraging and undefined abuses of dominance

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    The progression of EU law: Accommodating change and upholding value
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