433 research outputs found
The frog skin-derived antimicrobial peptide esculentin-1a(1-21)nh2 promotes the migration of human hacat keratinocytes in an egf receptor-dependent manner: a novel promoter of human skin wound healing?
One of the many functions of skin is to protect the organism against a wide range of pathogens. Antimicrobial peptides (AMPs) produced by the skin epithelium provide an effective chemical shield against microbial pathogens. However, whereas antibacterial/antifungal activities of AMPs have been extensively characterized, much less is known regarding their wound healing-modulatory properties. By using an in vitro re-epithelialisation assay employing special cell-culture inserts, we detected that a derivative of the frog-skin AMP esculentin-1a, named esculentin-1a(1-21)NH2, significantly stimulates migration of immortalized human keratinocytes (HaCaT cells) over a wide range of peptide concentrations (0.025-4 μM), and this notably more efficiently than human cathelicidin (LL-37). This activity is preserved in primary human epidermal keratinocytes. By using appropriate inhibitors and an enzyme-linked immunosorbent assay we found that the peptide-induced cell migration involves activation of the epidermal growth factor receptor and STAT3 protein. These results suggest that esculentin-1a(1-21)NH2 now deserves to be tested in standard wound healing assays as a novel candidate promoter of skin re-epithelialisation. The established ability of esculentin-1a(1-21)NH2 to kill microbes without harming mammalian cells, namely its high anti-Pseudomonal activity, makes this AMP a particularly attractive candidate wound healing promoter, especially in the management of chronic, often Pseudomonas-infected, skin ulcers
Dual targeting of HER3 and MEK may overcome HER3-dependent drug-resistance of colon cancers
Although the medical treatment of colorectal cancer has evolved greatly in the last years, a significant portion of early-stage patients develops recurrence after therapies. The current clinical trials are directed to evaluate new drug combinations and treatment schedules. By the use of patient-derived or established colon cancer cell lines, we found that the tyrosine kinase receptor HER3 is involved in the mechanisms of resistance to therapies. In agreement, the immunohistochemical analysis of total and phospho-HER3 expression in 185 colorectal cancer specimens revealed a significant correlation with lower disease-free survival. Targeting HER3 by the use of the monoclonal antibody patritumab we found induction of growth arrest in all cell lines. Despite the high efficiency of patritumab in abrogating the HER3-dependent activation of PI3K pathway, the HER2 and EGFR-dependent MAPK pathway is activated as a compensatory mechanism. Interestingly, we found that the MEK-inhibitor trametinib inhibits, as expected, the MAPK pathway but induces the HER3-dependent activation of PI3K pathway. The combined treatment results in the abrogation of both PI3K and MAPK pathways and in a significant reduction of cell proliferation and survival. These data suggest a new strategy of therapy for HER3-overexpressing colon cancers
L'Emozione che insegna: parola persuasiva e paradigmi mitici in tragedia
Questa ricerca ruota intorno a tre termini: emozione, paradigma, persuasione.
Nella prima parte cercherò di mostrare il ruolo fondamentale
delle emozioni, e in particolare delle emozioni violente e dolorose, nel processo
di composizione e in quello di ricezione delle tragedie. Il veicolo
delle emozioni sono i racconti mitici portati sulla scena e agiti dagli attori
e dal coro. Proprio le emozioni (πάθη) e i miti (μυθοι) sono i due elementi
chiave della tragedia nella definizione di Gorgia (fr. 23, su cui vd. più
oltre). I miti rappresentati sono dei potenti paradigmi, che all'interno delle
tragedie si rifrangono in altri paradigmi, altri miti messi a confronto con la
vicenda del dramma. Nella seconda parte, dedicata alla funzione paradigmatica
della tragedia, presenterò tre esempi di paradigmi mitici interni alla
tragedia. Il mutare delle funzioni dei paradigmi interni corrisponde al
mutare delle funzioni della tragedia nel suo complesso. Se Eschilo presenta
agli spettatori una realtà attraversata da forze in conflitto che il poeta
aiuta a comprendere attraverso le sue opere, in Sofocle il nodo drammatico
diventa la possibilità stessa di conoscere e di interpretare la realtà. Al
termine di questo percorso Euripide porta in scena conflitti dialettici e
agoni retorici e il mito, messo esplicitamente in discussione, finisce per
perdere parte della sua forza esemplare e per diventare oggetto di un
dibattito intellettuale. Sempre presente, e non poteva essere altrimenti, è
il potere persuasivo della parola, di volta in volta indirizzato a trasmettere
al pubblico un diverso messaggio. Ma anche in questo caso si deve registrare
un'evoluzione: la parola, strumento di conoscenza e di dominio
sulla realtà in Eschilo (Clitemestra nell'Agamennone), diventa in Sofocle
portatrice di messaggi ambigui, che sfuggono alla comprensione dell'uomo.
Con Euripide infine la retorica viene portata sulla scena e si dibatte
apertamente sulla parola e sul suo potere persuasivo
L'Emozione che insegna: parola persuasiva e paradigmi mitici in tragedia
Questa ricerca ruota intorno a tre termini: emozione, paradigma, persuasione.
Nella prima parte cercherò di mostrare il ruolo fondamentale
delle emozioni, e in particolare delle emozioni violente e dolorose, nel processo
di composizione e in quello di ricezione delle tragedie. Il veicolo
delle emozioni sono i racconti mitici portati sulla scena e agiti dagli attori
e dal coro. Proprio le emozioni (πάθη) e i miti (μυθοι) sono i due elementi
chiave della tragedia nella definizione di Gorgia (fr. 23, su cui vd. più
oltre). I miti rappresentati sono dei potenti paradigmi, che all'interno delle
tragedie si rifrangono in altri paradigmi, altri miti messi a confronto con la
vicenda del dramma. Nella seconda parte, dedicata alla funzione paradigmatica
della tragedia, presenterò tre esempi di paradigmi mitici interni alla
tragedia. Il mutare delle funzioni dei paradigmi interni corrisponde al
mutare delle funzioni della tragedia nel suo complesso. Se Eschilo presenta
agli spettatori una realtà attraversata da forze in conflitto che il poeta
aiuta a comprendere attraverso le sue opere, in Sofocle il nodo drammatico
diventa la possibilità stessa di conoscere e di interpretare la realtà. Al
termine di questo percorso Euripide porta in scena conflitti dialettici e
agoni retorici e il mito, messo esplicitamente in discussione, finisce per
perdere parte della sua forza esemplare e per diventare oggetto di un
dibattito intellettuale. Sempre presente, e non poteva essere altrimenti, è
il potere persuasivo della parola, di volta in volta indirizzato a trasmettere
al pubblico un diverso messaggio. Ma anche in questo caso si deve registrare
un'evoluzione: la parola, strumento di conoscenza e di dominio
sulla realtà in Eschilo (Clitemestra nell'Agamennone), diventa in Sofocle
portatrice di messaggi ambigui, che sfuggono alla comprensione dell'uomo.
Con Euripide infine la retorica viene portata sulla scena e si dibatte
apertamente sulla parola e sul suo potere persuasivo
Prima del processo: logiche giudiziarie nell'Orestea
Chi ha studiato l'Oresteadal punto di vista delle istituzioni giuridiche e della prassi oratoria si è soffermato essenzialmente sulleEumenidi, la tragedia
che chiude la trilogia con la fondazione del tribunale dell'Areopago da parte di Atena. Quel che voglio mostrare è che l'istituzione dell'Areopago, con tutte le conseguenze politiche e sociali che comporta, è preparata nelle due tragedie precedenti, che portano sulla scena un vero e
proprioprocesso evolutivoche riguarda sia la natura di δίκη sia i procedimenti messi in atto per accertare la verità dei fatti e per fare giustizia
Prima del processo: logiche giudiziarie nell'<i>Orestea</i>
Chi ha studiato l'Orestea dal punto di vista delle istituzioni giuridiche e della prassi oratoria si è soffermato essenzialmente sulle Eumenidi, la tragedia
che chiude la trilogia con la fondazione del tribunale dell'Areopago da parte di Atena. Quel che voglio mostrare è che l'istituzione dell'Areopago, con tutte le conseguenze politiche e sociali che comporta, è preparata nelle due tragedie precedenti, che portano sulla scena un vero e
proprio processo evolutivo che riguarda sia la natura di δίκη sia i procedimenti messi in atto per accertare la verità dei fatti e per fare giustizia
Acyl phosphatase activity of NO-inhibited glyceraldehyde-3-phosphate dehydrogenase (GAPDH): a potential mechanism for uncoupling glycolysis from ATP generation in NO-producing cells
Integrin signaling modulates AQP2 trafficking via Arg-Gly-Asp (RGD) motif.
Aquaporin-2 (AQP2) increases the water permeability of renal collecting ducts in response to vasopressin. Vasopressin stimulation is accompanied by a profound remodeling of actin cytoskeleton whose dynamics are regulated by crosstalk between intracellular and extracellular signals. Here, we report that AQP2 contains a conserved RGD domain in its external C-loop. Co-immunoprecipitation experiments demonstrated that AQP2 binds integrin β1 in renal tissue and in MCD4 cells. To investigate the role of this interaction on AQP2 trafficking, cells were exposed to synthetic RGD-containing peptides, GRGDNP or GRGDSP, able to bind certain integrins. Incubation with these peptides increased the membrane expression of AQP2 in the absence of hormonal stimulation as assessed by confocal analysis and cell surface biotinylation. To identify the signals underlying the effects of peptides on AQP2 trafficking, some possible intracellular messengers were evaluated. Exposure of MCD4 cells to GRGDNP increased intracellular cAMP as assessed by FRET studies while GRGDSP increased intracellular calcium concentration. Taken together, these data propose integrins as new players controlling the cellular localization of AQP2, via two distinct signal transduction pathways dependent on cAMP and calcium respectively
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