Primo o ultimo: il lavoratore tra i protagonisti della sicurezza sul lavoro

Il lavoro in questione mira a mettere in luce la “parte debole” del rapporto di lavoro, nello specifico il lavoratore. Verranno analizzati i profili normativi e giurisprudenziali in tema di salute e integrità psico-fisica di tale soggetto, analizzando la sua posizione giuridica nell' insieme. Nello specifico l' attenzione verrà a porsi al profilo della responsabilità dei soggetti posti in posizione apicale nel momento in cui si verifica un infortunio sul lavoro, poi la posizione dello stesso lavoratore, il quale non solo è debitore di sicurezza, ma, nel momento in cui si trova ad operare insieme ad altri soggetti, ne diviene creditore. Per questi motivi in alcuni casi il suo comportamento, abnorme-imprudente ed imperito, è tale da escludere la responsabilità degli altri soggetti, divenendo soggetto attivo del reato. Verrano analizzati inoltre, i casi in cui avviene il contrario, cioè viene esclusa la responsabilità del lavoratore per lasciare il posto a quella dei soggetti apicali. Tutto ciò alla luce del d. lgs. 81/2008 e delle varie fonti normative, tra le quali in primis la Costituzione fino ad arrivare alle nuove normative di settore

Studio psicologico dei fattori cognitivi nelle genesi dell'ansia sociale: ruolo dell'empatia

Questo lavoro di tesi si basa su uno studio psicologico dei fattori cognitivi nelle genesi dell'ansia sociale, in particolare facendo riferimento al costrutto "empatia". La prima parte è prettamente rivolta ad un'ampia revisione della letteratura per quanto concerne l'emozione, l'empatia e la ansia sociale, con l'obiettivo di evidenziare le motivazioni e gli spunti che stanno alla base dell'intero progetto di ricerca. La seconda parte parte si caratterizza per la presa in esame del modello cognitivo della fobia sociale di Clarks e Wells (e le 10 ipotesi di Clark) per poi andare a formulare l'ipotesi di ricerca che sottende l'intero elaborato di tesi (un soggetto fobico può risultare meno empatico rispetto a soggetti di controllo?). Si è pertanto somministrato ad un campione di 500 soggetti una batteria psicometrica atta alla valutazione dellle relazioni sottese tra l'empatia e a fobia sociale; nella fattispecie sono il FAQ o Focus Attention Questionnaire, l'IRI o Interpersonal Reactivity Index, LSAS o Liebowitz Social Phobia Scale, SCQ o Social Cognition Questionnaire ed infine la Scala Breve della Paura della Valutazione Negativa Rivista (o BNFE Rivista). Da tale somministrazione (e relative analisi statistiche) è emerso che l'ansia sociale, misurata attraverso l' LSAS (scala atta alla valutazione della gravità dei sintomi dell'ansia sociale e la variabilità delle caratteristiche del disturbo nel corso del trattamento) sia positivamente predetta da diverse variabili cognitivi tra cui figurano la BFNE, la FAQ (sottoscala “interna”), la SCQ (sottoscala “quanto è vera l'affermazione”) e l'IRI (sottoscala “Personal Distress”). La presenza di una relazione positiva tra la sottoscala Personal Distress Scale dell'IRI e l' LSAS conferma la relazione tra ansia sociale e empatia anche se la direzione di tale relazione è opposta a quella dell’ipotesi di partenza. La sottoscala del personal distress misura quanto quanto l'essere spettatore di esperienze spiacevoli altrui possa provocare un senso di sconforto e di ansietà. Uno dei meccanismi con cui agisce l’ansia sociale si basa sulla percezione, distorta, dello stato d’animo altrui. È possibile ipotizzare che nell’ansia sociale l’individuo si convinca che gli altri siano costantemente immersi nella spiacevole situazione in cui devono assistere alle scarse abilità sociali dell’individuo stesso. Pertanto, più il soggetto si sente ’empatico’ con chi lo osserva e tanto più la convinzione di essere inadeguato socialmente aumenta e, consensualmente, i livelli di ansia sociale

A combined microscopy approach to study plant-phytoplasma interaction using Arabidopsis thaliana.

Phytoplasmas, obligate parasites of plants and phloem-feeding insects, belong to Mollicutes (Lee et al., 2004) and are associated with several hundreds of diseases affecting over one thousand plant species, including many economically important crops (Marcone, 2014). There is no effective curative strategy available so far, so the sole ways to limit the infection outbreaks are the use of insecticides and the removal of symptomatic plants (Bertaccini et al., 2014). Even if not all infections are necessarily deleterious, symptoms in infected plants suggest heavy disorders of phloem functions and growth-regulator balancing (Lee et al., 2000). Upon their discovery (Doi et al., 1967), the study of phytoplasmas has been hindered by the extreme difficulty to culture them in vitro, due to their lack of fundamental metabolic pathways (Bai et al., 2006). Moreover, the study in natural plant hosts is often limited by environmental conditions, long plant life cycle and poor knowledge of host-plant biology. Therefore, in the last decade some authors suggested to use Arabidopsis thaliana as model plant for studying phytoplasma-plant interactions. This choice was supported by the correspondence between the macroscopic symptoms developed in infected A. thaliana and those observed in natural host plants (Bressan and Purcell, 2005; Hoshi et al., 2009; Cettul and Firrao, 2011; MacLean et al., 2011). Nevertheless, morphological and ultrastructural modifications occurring in infected A. thaliana tissues have never been described in detail. In this work, we adopted a combined microscopy approach to verify if this plant is a reliable model for the study of phytoplasma-plant interactions at microscopical level. Using DAPI and fluorescence microscopy (FM), phytoplasma presence and localization were demonstrated in every infected plant. Transmission electron microscopy (TEM) observations confirmed phytoplasma massive presence into the sieve elements (SEs) (Figure 1). Phytoplasma appeared well preserved, with typical pleomorphic shape, free-floating and dividing in the lumen or adhered to SE membrane, probably connecting to the host (Marcone et al., 2014; Buxa et al., 2015). Phytoplasmas also established relationships with sieve element reticulum (SER). Pathogen presence, probably linked to nutrient uptake (Celli et al., 2015; Musetti et al., 2016), caused SER hyperproliferation, as observed in many other plant-phytoplasma interaction (Rudzinska-Langwald and Kaminska, 2001; Buxa et al., 2015) (Figure 1). Pathogen spread was documented by the passage through sieve pores. As remarked above, phytoplasma presence affected host plant development (Lee et al., 2000). In infected A. thaliana plants, light microscopy (LM) evidenced a profound disturbance in phloem morphology at histological level, mainly consisting in collapse, necrosis and hyperplasia of the phloem components. The relationship between necrosis and hyperplasia could be explained as a plant response to the impaired phloem functionality (Oshima et al., 2001) or due to pathogen effectors (Bai et al., 2009; Sugio et al., 2011). At ultrastructural level, as previously observed in other phytoplasma hosts (Musetti et al., 2000; 2013; Kaminska et al., 2001; Santi et al., 2013), phloem components showed plasmolysis or were collapsed or necrotized. Even in vital SEs, abnormalities of cell membrane profile and cell wall thickness were visible. TEM observations showed two typical plant responses to phytoplasma infection: phloem-protein agglutination and callose deposition at the sieve plates, which limited sieve-pore diameter (Figure 1). These phenomena have been interpreted as a plant reaction to physically limit pathogen spread (Lherminier et al., 2003; Gamalero et al., 2010; Luna et al., 2011; Musetti et al., 2010; 2013). Phloem functionality experiments using CFDA and confocal laser scanner microscopy (CLSM) suggested that sieve-pore obstruction leads to phloem impairment (Figure 2 A, C). This phenomenon is also associated to the accumulation of photo-assimilates, visible as chloroplast starch deposits under LM and TEM (Figure 2 B, D), as previously reported in other host plants (Maust et al., 2003; Junqueira et al., 2004; Musetti et al., 2013). This study proved that phloem tissue of infected A. thaliana presented the main morphological and ultrastructural response to phytoplasma infection as reported in natural hosts. Moreover, analyses carried on A. thaliana were not affected by troubles linked to low phytoplasma titre and uneven distribution, typical of woody plants. Therefore, we can state that A. thaliana revealed a reliable model plant for phytoplasma-plant interactions, concerning both macroscopic symptoms and morphological and ultrastructural changes

La Problemática Agraria en la Provincia de Cotopaxi-Ecuador: Un análisis a través de la Constitución Nacional del Ecuador

Trabajo de Conclusión de Curso presentado al Instituto Latino-Americano de Economía Sociedad y Política de la Universidad Federal de la Integración Latino-Americana, como requisito parcial a la obtención del título de Bacharel en Desarrollo Rural y Seguridad Alimentaria. Orientador: Prof. Dr. José Luis Soto GonzalesLa problemática agraria en el Ecuador, carga con sigo una de las mayores deudas históricas tanto sociales como ambientales. La represión vivida por los pueblos de la Sierra de los Andes, por parte de Latifundistas terratenientes desde la época de la colonización sigue vigente. En los últimos años la participación de varios Movimientos Sociales que luchan en el Ecuador por una Revolución Agraria ha incluido en la Agenda Nacional, el debate hacia una nueva forma de concebir "La tierra", colocando a esta como sujeto de derecho la cual se reúsa a ser agresivamente explotada en pro hacia la reproducción solo de capital financiero. A partir del estudio referente al problema fundiario rural de los cantones La Maná, Pujilí y la Parroquia de Zumbahua ubicado en la Provincia del Cotopaxi, se pudo ver el agudo debilitamiento de un proyecto social plasmado en la Constitución Nacional del EcuadorA problemática agraria no Ecuador carrega com sigo uma das maiores dividas históricas tanto sociais como ambientais. A repressão vivida pelos povos da Serra dos Andes, por parte de Latifundistas, desde ha época da Colonização segue vigente. Nos últimos anos a participação de vários Movimentos Sociais que lutam no Ecuador por uma Revolução Agraria a incluído na Agenda Nacional o debate de uma nova forma de conceber "A terra", colocando esta como sujeito de direito, a qual se reusa a ser agressivamente explorada em pro a reprodução só de capital financeiro. A partir do estudo em quanto ao problema fundiario e rural do Cantón La Maná, Pujilí e a Paroquia de Zumbahua da Província de Cotopaxi, afirmamos o agudo debilitamento de um projeto social plasmado na Constituição Nacional do Ecuado

Lorenzo Viani e il mare

Il presente lavoro parte da un’analisi approfondita della vita di Lorenzo Viani, cercando di evidenziare tutte le vicende e le esperienze che hanno contribuito alla formazione artistica del pittore. Si procede nel secondo capitolo alla lettura di una delle più significative opere di Viani, La Benedizione dei morti del mare, con la quale si introduce il soggetto del terzo ed ultimo capitolo, dove viene analizzato il modo in cui il pittore tratta il tema del mare. In questa parte di scritto, le opere vianesche di argomento marinaro vengono suddivise in tre filoni: il primo riguarda i dipinti paesaggistici ambientati nelle darsene e sulle coste versiliesi. Il secondo gruppo di opere, invece, comprende i ritratti dei personaggi legati al mondo marinaro, come i pescatori, e le vedove dei marinai. Il terzo filone è caratterizzato dalla presenza di simboli religiosi, come l’icona della Madonna dei Dolori. Nei paragrafi successivi, vengono messe a confronto le opere di Viani, che trattano il tema marinaro, con quelle di artisti come Moses Levy, Spartaco Carlini e Plinio Nomellini, ed infine Böcklin, Sartorio e la pittura simbolista, ai fini di inquadrare la produzione pittorica vianesca in un ambito artistico più vasto, non solo italiano, ma persino europeo

Attachment relationships and internalization and externalization problems in a group of adolescents with pathological gambling disorder

Objective: The evidence accumulated in the relevant literature suggests that the presence and evolution of gambling could be correlated with the internalizing and externalizing problems and with the attachment style. This paper aims at exploring this perspective further. In particular, it analyses how such risk factors interact within the specific context of adolescent gambling disorder. Method: The sample comprises 91 adolescents, 61 male and 30 female, in the 17-22 age range (M = 17.77; SD = 0.98). A structural equation model was used to examine the relationship between the Youth Self-Report latent factors and pathological gambling, and the mode of attachment was assumed to act as a moderator. Results: Our results suggest that in the group characterized by a fearful attachment style there was a positive relationship between somatization and propensity to risk (p = 0.008), whereas in the dismissing attachment group there was a positive relationship between a greater tendency to delinquent behaviour and gambling risk (p = 0.042). Conclusions: The various insecure attachment stylespatterns may contribute in different ways to the development of oppositional-provocative behaviour and problems of conduct in adolescents

Obtenção de nanocompósito de hidroxiapatita/NB2O5 para aplicação na fotodegradação de pesticidas.

NB2[subscrito]O5[subscrito

Exploring the link among state of mind concerning childhood attachment, attachment in close relationships, parental bonding, and psychopathological symptoms in substance users

In the present study, we have explored the link among styles of attachment and psychopathology in drug users. We know that insecure attachment predisposes the individuals the development of drug-addiction and psychopathological symptoms. However, we do not know which attachment is more frequent in drug users and which is related to particular psychopathological symptoms. The aim of the present work is to explore the relationship between childhood attachment state of mind, attachment in close relationships, parental bonding and psychopathology in sample of Italian substance users

Epifluorescence microscopy imaging of phytoplasmas in embedded leaf tissues using DAPI and SYTO13 fluorochromes

The use of DNA-specific dyes, i. e. DAPI, is extensively reported for phytoplasma detection in fresh plant materials. However, fluorescence-based microscopy and imaging of fresh tissues often evidences technical limitations which are more significant in infected tissues, because phenolic and other defense-related compounds accumulate in the cell wall and in the vacuole making difficult sample preparation. In this paper we describe a method based on the use of epifluorescence microscopy and the DNA probes DAPI and SYTO13\uae for phytoplasma visualization in resin-embedded plant tissues. The method allows detection of phytoplasmas and it is recommended for tissues that are recalcitrant to conventional imaging

Changes in Physiological and Agronomical Parameters of Barley (Hordeum vulgare) Exposed to Cerium and Titanium Dioxide Nanoparticles

The aims of our experiment were to evaluate the uptake and translocation of cerium and titaniumoxide nanoparticles and to verify their effects on the growth cycle of barley (Hordeum vulgare L.). Barley plants were grown to physiological maturity in soil enriched with either 0, 500 or 1000 mg kg1 cerium oxide nanoparticles (nCeO2) or titanium oxide nanoparticles (nTiO2) and their combination. The growth cycle of nCeO2 and nTiO2 treated plants was about 10 days longer than the controls. In nCeO2 treated plants the number of tillers, leaf area and the number of spikes per plant were reduced respectively by 35.5%, 28.3% and 30% (p \ua4 0.05). nTiO2 stimulated plant growth and compensated for the adverse effects of nCeO2. Concentrations of Ce and Ti in aboveground plant fractions were minute. The fate of nanomaterials within the plant tissues was different. Crystalline nTiO2 aggregates were detected within the leaf tissues of barley, whereas nCeO2 was not present in the form of nanoclusters