91 research outputs found
Hindcast and forecast of the Parsifal storm
On 2 November 1995 a Mistral storm in the Gulf of Lions sank the 16 metre yacht Parsifal claiming six lives out of the nine member crew. We analyse the storm with different meteorological and wave models, verifying the results against the available buoy and satellite measurements. Then we consider the accuracy of the storm forecasts and the information available the days before the accident. The limitations related to the resolution of the meteorological models are explored by hindcasting the storm also with the winds produced by some limited area models. Finally, we discuss the present situation of wind and wave hindcast and forecast in theMediterranean Sea, and the distribution of these results to the public
Hindcast and forecast of the Parsifal storm
On 2 November 1995 a Mistral storm in the Gulf of Lions sank the 16 metre yacht Parsifal claiming six lives out of the nine member crew. We analyse the storm with different meteorological and wave models, verifying the results against the available buoy and satellite measurements. Then we consider the accuracy of the storm forecasts and the information available the days before the accident. The limitations related to the resolution of the meteorological models are explored by hindcasting the storm also with the winds produced by some limited area models. Finally, we discuss the present situation of wind and wave hindcast and forecast in theMediterranean Sea, and the distribution of these results to the public
Uterine mesenchymal tumors: development and preliminary results of a magnetic resonance imaging (MRI) diagnostic algorithm
Purpose: The aim of our study is to propose a diagnostic algorithm to guide MRI findings interpretation and malignancy risk stratification of uterine mesenchymal masses with a multiparametric step-by-step approach. Methods: A non-interventional retrospective multicenter study was performed: Preoperative MRI of 54 uterine masses was retrospectively evaluated. Firstly, the performance of MRI with monoparametric and multiparametric approach was assessed. Reference standard for final diagnosis was surgical pathologic result (n = 53 patients) or at least 1-year MR imaging follow-up (n = 1 patient). Subsequently, a diagnostic algorithm was developed for MR interpretation, resulting in a Likert score from 1 to 5 predicting risk of malignancy of the uterine lesion. The accuracy and reproducibility of the MRI scoring system were then tested: 26 preoperative pelvic MRI were double-blind evaluated by a senior (SR) and junior radiologist (JR). Diagnostic performances and the agreement between the two readers with and without the application of the proposed algorithm were compared, using histological results as standard reference. Results: Multiparametric approach showed the best diagnostic performance in terms of accuracy (94.44%,) and specificity (97.56%). DWI was confirmed as the most sensible parameter with a relative high specificity: low ADC values (mean 0.66) significantly correlated to uterine sarcomas diagnosis (p < 0.01). Proposed algorithm allowed to improve both JR and SR performance (algorithm-aided accuracy 88.46% and 96%, respectively) and determined a significant increase in inter-observer agreement, helping even the less-experienced radiologist in this difficult differential diagnosis. Conclusions: Uterine leiomyomas and sarcomas often show an overlap of clinical and imaging features. The application of a diagnostic algorithm can help radiologists to standardize their approach to a complex myometrial mass and to easily identify suspicious MRI features favoring malignancy
Reduced Gray to White Matter Tissue Intensity Contrast in Schizophrenia
BACKGROUND: While numerous structural magnetic resonance imaging (MRI) studies revealed changes of brain volume or density, cortical thickness and fibre integrity in schizophrenia, the effect of tissue alterations on the contrast properties of neural structures has so far remained mostly unexplored. METHODS: Whole brain high-resolution MRI at 3 Tesla was used to investigate tissue contrast and cortical thickness in patients with schizophrenia and healthy controls. RESULTS: Patients showed significantly decreased gray to white matter contrast in large portions throughout the cortical mantle with preponderance in inferior, middle, superior and medial temporal areas as well as in lateral and medial frontal regions. The extent of these intensity contrast changes exceeded the extent of cortical thinning. Further, contrast changes remained significant after controlling for cortical thickness measurements. CONCLUSIONS: Our findings clearly emphasize the presence of schizophrenia related brain tissue changes that alter the imaging properties of brain structures. Intensity contrast measurements might not only serve as a highly sensitive metric but also as a potential indicator of a distinct pathological process that might be independent from volume or thickness alterations
Quantitative T1 and T2 MRI signal characteristics in the human brain: different patterns of MR contrasts in normal ageing
La tomografia computerizzata nella diagnostica delle metastasi spinali
La TC si rivela di particolare utilità nello studio delle metastasi spinali che coinvolgono i tessuti molli paravertebrali, lo scheletro del rachide e lo spazio epidurale. L'esecuzione della TC prevede uno scout view o topogramma di localizzazione, sul quale si scelgono dei piani assiali focalizzati su un particolare livello. Le scansioni devono essere acquisite e documentate in modo da poter visualizzare sia le parti molli che le strutture scheletriche. Nelle maggior parte dei casi è sufficiente l'esame TC diretto; talora possono essere utili la TC dopo mezzo di contrasto per via endovenosa o la mielo-TC, come pure le ricostruzioni elettroniche su piani diversi da quello assiale. L'aspetto TC delle metastasi vertebrali, che sono le più frequenti, è multiforme e comprende l'osteolisi (che può essere lacunare, a tarlatura o infiltrativa), l'osteosclerosi (che può presentarsi sotto forma di orletto sclerotico, di nodulo sclerotico o di sclerosi diffusa), le deformazioni e i crolli vertebrali (che derivano dall'infiltrazione del tessuto osseo normale da parte del tessuto neoplastico, con conseguenti fratture patologiche) e lo sconfinamento extravertebrale nelle parti molli pre e paravertebrali e verso lo speco vertebrale. Le metastasi vertebrali presentano inoltre aspetti caratteristici per sede rachidea (più spesso multiple e a livello lombare) e localizzazione nell'ambito della singola vertebra (interessamento preferenziale del corpo vertebrale). Nella diagnostica delle metastasi vertebrali, la TC presenta sia vantaggi che limiti. I vantaggi, dovuti all'assenza di fenomeni di sovrapposizione, sono rappresentati dall'ottima dimostrazione di lesioni in «sedi difficili» per la radiologia convenzionale (peduncoli, processi trasversi o passaggio lombo-sacrale), dall'esatta valutazione della presenza e del numero delle lesioni, dalla migliore definizione della natura delle lesioni (valutazione densitometrica e potenziamento delle lesioni solide dopo mezzo di contrasto) e dal bilancio di estensione. I limiti della TC sono rappresentati dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, dalla qualità talora subottimale delle ricostruzioni elettroniche, dalla scarsa panoramicità e dall'insufficiente sensibilità (soprattutto per lesioni con estensione all'interno dello speco vertebrale) e specificità. La TC si pone in una posizione di passaggio tra le indagini cosiddette di primo livello, con scopi meramente diagnostici, e quelle di secondo livello, con finalità terapeutiche. La TC è utile, soprattutto per le lesioni ossee, nella valutazione morfologico-volumetrica della/e metastasi, nella definizione dell'estensione extravertebrale delle lesioni, nella guida alle biopsie e nell'eventuale controllo dopo radioterapia e riveste inoltre un ruolo importante nella pianificazione di ulteriori provvedimenti terapeutici (interventi chirurgici di decompressione e radioterapia). </jats:p
La tomografia computerizzata nella diagnostica delle metastasi spinali
Nella diagnosi delle metastasi spinali la TC presenta alcuni punti deboli, che emergono soprattutto nel caso di un suo impiego scorretto. L' avvocato del diavolo deve individuare le indicazioni più corrette della TC e descriverne i limiti. I protocolli diagnostici si differenziano a seconda che il paziente abbia o meno una neoplasia primitiva nota. La ricerca di metastasi ossee in un paziente con neoplasia primitiva nota inizia con la scintigrafia ossea. Se essa risulta negativa, non occorrono altre indagini, soprattutto se alla negatività scintigrafica si associa quella di altri esami di laboratorio. Se la scintigrafia è positiva, si possono eseguire dei radiogrammi mirati ed eventualmente una tomografia convenzionale nelle aree sospette. Se il risultato di queste indagini è positivo, il paziente viene avviato all'oncologo; solo talora può essere utile una TC per una migliore definizione morfologico-volumetrica delle lesioni. Se l'esame radiologico convenzionale è negativo, si preferisce la RM, più panoramica e sensibile. Nel paziente senza una neoplasia primitiva nota ma con sintomi riferiti al rachide, dopo un esame clinico, vengono in genere eseguiti dei radiogrammi convenzionali. Se essi risultano negativi, il paziente può essere sottoposto ad una visita specialistica, ad esempio neurologica o ortopedica; se anche queste indagini risultassero negative, può essere avviata una terapia medica e ulteriori indagini possono essere programmate solo se la sintomatologia non regredisce. Se l'esame neurologico è positivo, si possono eseguire una TC, se la sede della lesione è clinicamente precisabile, o una RM, se il livello della lesione non è clinicamente precisabile. Se nel radiogramma convenzionale si evidenziano dei reperti patologici, il protocollo si differenzia a seconda del loro numero: nel caso di lesioni multiple con l'aspetto delle metastasi, il paziente può essere avviato all'oncologo senza altre indagini di imaging a livello rachideo. Solo in casi selezionati può essere utile il ricorso ad una RM, per visualizzare compressioni o infiltrazioni del midollo o della cauda. Se il radiogramma convenzionale evidenzia una lesione isolata, l'indagine più utile è la scintigrafia ossea. Dai risultati di quest'ultima indagine dipendono le decisioni successive, tra le quali la TC dovrebbe essere eseguita solo come guida per un'eventuale biopsia. Solo raramente dunque la TC è indicata in prima battuta nello studio delle metastasi vertebrali, ponendosi piuttosto a cavallo tra le indagini di primo livello, con scopi diagnostici, e quelle di secondo livello, con finalità terapeutiche. La TC ha anche alcuni limiti. A causa delle acquisizioni sul piano assiale e della qualità non sempre soddisfacente delle ricostruzioni elettroniche su piani diversi, situazioni parafisiologiche possono essere scambiate con metastasi litiche. La scarsa panoramicità della TC può causare il mancato riconoscimento di lesioni a distanza da quella/e responsabile/i della sintomatologia. La sensibilità della TC, sebbene superiore a quella del radiogramma convenzionale, è inferiore a quelle della scintigrafia ossea e della RM soprattutto per quelle con estensione all'interno dello speco vertebrale. La specificità della TC è sovrapponibile a quella delle altre indagini finora considerate: la diagnosi di metastasi spinali è favorita da un'anamnesi positiva del paziente e dalla molteplicità delle lesioni. Le lesioni vertebrali con l'aspetto TC delle metastasi possono porre problemi diagnostici differenziali con numerose altre condizioni patologiche, come i tumori ossei primitivi, le localizzazioni scheletriche di malattie ematologiche, i processi flogistici ossei, gli esiti di traumi, i crolli vertebrali su base osteopenica, le malformazioni congenite, la malattia di Paget e le malattie metaboliche. Gli aspetti che più spesso si associano a processi patologici non metastatici sono l'unicità delle lesioni, la sede cervicale, la localizzazione all'arco vertebrale, il coinvolgimento congiunto di piatti vertebrali contigui e l'interessamento del disco intervertebrale. </jats:p
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