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Influenza pandemics: a historical retrospect
The recent global outbreak of human cases of swine origin influenza A (H1N1) has spread fear that this virus will be of pandemic proportions causing high morbidity and mortality. While it is too early to determine the pandemic nature of swine origin influenza A (H1N1), it may be useful to look at the history of influenza pandemics described since recorded history
Prevention strategies and changes in sexual mores in response to the outbreak of syphilis in Europe in the Early Modern Age
In the same way as AIDS in the 20th century, syphilis was the sexual scourge of the 16th century. Both of these
sexually transmitted diseases, AIDS and syphilis, placed women at the risk of becoming infected through sexual
intercourse within marriage. Nothing is known about the individual strategies of women during the first European
syphilis epidemic. On the basis of primary sources (in the form of archival material and personal letters), and of
literary sources, this article tries to shed light on the preventive measures and behavioural choices adopted in
Renaissance Italy. We take in account, in particular, the social and institutional context in which two structural
factors were acting: the large-scale war involving long separation of spouses, and the diffusion of prostitution which offered more opportunities for men's extramarital sexuality
La Diga della discordia
Nei primi anni Venti la piana attraversata dal Coghinas
conobbe una radicale trasformazione, che determinò veementi proteste. I problemi nacquero quando la Società imprese
idrauliche ed elettriche del Tirso decise di costruire una grande diga sul corso di quel fiume. Molti terreni finirono sotto l'invaso creato dallo sbarramento e, automaticamente,
l'economia agro-pastorale della zona entrò in crisi. Da qui la forte agitazione dei proprietari espropriati che durò a lungo e fu caratterizzata anche da esposti e denunce. Tuttavia, l'opera venne portata a termine e, sebbene lentamente, la popolazione ne potè apprezzare i benefici
L'Anno del colera: Sassari 1855: uomini, fatti e storie
Nell'immaginario popolare e nella tradizione orale, il 1855 è ricordato come l'anno del colera. Un anno terribile nel quale Sassari fu colpita da un’immane tragedia: un 'epidemia di colera che portò alla tomba circa 5000 sassaresi, disarticolando la struttura demografica e sociale.
Fu un evento traumatico che chiuse un capitolo della storia della città e ne aprì un altro, nel quale le condizioni igienico-sanitarie, l'addensamento negli antichi quartieri popolari, la questione dell'acquedotto e dello smaltimento dei rifiuti, il controllo dei mercati, divennero problemi su cui impegnare risorse, elaborare prrogetti, misurare la capacità delle amministrazioni comunali.
E’ una storia rimossa, quella raccontata da Eugenia Tognotti. Una storia di tutti, come appare dai tanti cognomi di sassaresi vittime di quel morbo sconosciuto. Che merita di essere ricordata. E non solo per onorare l'impegno che ci siamo assunti di operare, in varie direzioni, per non perdere di vista l'orizzonte di memoria collettiva. Ma anche perché questa storia – nel drammatico e disordinato svolgersi degli eventi – ci lascia il deposito di preziosi insegnamenti: quanto più la comunità cittadina è unita e solidale, tanto più è in grado di fronteggiare l'emergenza, di contrastare un nemico implacabile come il contagio. Ma c'è un altro ammaestramento di cui fare tesoro: l'importanza della capacità di previsione dei pubblici poteri. Il colera è un male del passato, ma incombono altre minacce a quel bene prezioso che è la salute collettiva. Che tutti – ciascuno per la parte che gli compete – dobbiamo sentirci impegnati a difendere
Caratterizzazione di fiamme industriali in condizioni di ossicombustione
Al fine di caratterizzare e studiare le fiamme industriali in condizioni oxy-combustion sono state realizzate, in collaborazione con IFRF, tutta una serie di campagne sperimentali sulla fornace sperimentale Fo.Sper. presso la sede Enel Ricerca situata a Livorno.Le operazioni svolte sulla fornace semi-industriale Fo.Sper e sul bruciatore industriale TEA-C (acronimo di Triflusso Enel Ansaldo) in configurazione convenzionale ed in ossicombustione hanno come scopo finale sia quello di identificare il setting ottimale del combustore, individuando il numero di swirler ed il rapporto di ricircolo ideale che minimizza le emissioni di NOx nei fumi e contemporaneamente massimizza il volume di CO2 nei prodotti della combustione, sia quello di realizzare misure in fiamma. Quest’ultime forniranno importanti dati sperimentali per la convalida di modelli numerici destinati al calcolo computazionale ed alla modellazione fluidodinamica di questi nuovi impianti. In particolare vengono dettagliatamente esposti ed analizzati i vari strumenti utilizzati per le misure in fiamma, descrivendo opportune procedure di convalidazione ed evidenziando pregi e difetti di questi sistemi di misura. Inoltre è stata valutata, tramite codice CFD commerciale Fluent 6.3 della Ansys Inc., l’analisi d’intrusività della sonda suction pyrometer utilizzata per le misure di temperatura. Vengono studiati 14 punti di misura e confrontati i valori di temperatura misurati nella sezione di aspirazione del pirometro con quelli del profilo gassoso incidente, estratto da una precedente simulazione di combustione aria-carbone (Sorrentino 2009). Il confronto fornirà un’indicazione generale sull’intrusività di questo sistema di misura.
Infine sono stati analizzati e comparati i risultati sperimentali, evidenziando le differenze e analogie tra le due condizioni di combustione (in aria e con ossigeno). proponendo futuri sviluppi per le successive campagne sperimentali
Claudio Fermi e la ricerca contro la malaria all'Università di Sassari (1898-1934)
Il 1898, l'anno in cui Claudio Fermi viene nominato professore straordinario d'Igiene all'Università di Sassari, rappresenta una tappa fondamentale di quella "rivoluzione scientifica" a cui aveva dato l'avvio la scoperta del plasmodio della malaria nel sangue umano compiuta nel 1880, all'ospedale di Costantina, in Algeria, da un medico militare francese, Charles-Louis-Alphonse Laveran.
Da allora, le ricerche cliniche e di laboratorio avevano fatto enormi progressi. Quell'ultimo ventennio dell'Ottocento fu il periodo di massima ascesa dello scientismo positivista e di trionfo della batteriologia, in
un clima dominato dal mito nuovo e vincente dell'onnipotenza dell'uomo sulla natura: tutto, dalle malattie ai pericoli ecologici, pareva aprirsi a risposte scientifiche e tecniche adeguate e tempestive
L'Economia e la società algherese tra le due guerre (1919-39): la bonifica della Nurra e la nascita della «città nuova» di Fertilia
Sommario: 1. Dalla crisi del dopoguerra all'avvento del fascismo. Città e campagna; 2. Dalla «quota novanta» alla grande crisi: il dibattito sulla bonifica e sulle nuove funzioni della città; 3. La bonifica della Nurra e la nascita di Fertilia
Università, studenti, maestri: contributi alla storia della cultura in Sardegna
In questo volume vengono presentati tre contributi che affrontano temi fra loro molto differenziati ma che sono peraltro riconducibili alla storia culturale della
Sardegna sia che si tratti dei risultati della ricerca scientifica prodotta all'interno dell'Università di Sassari, tanto più interessanti per il rapporto che gli studi condotti da C. Fermi hanno avuto con il territorio, sia che si indaghi sui luoghi e le modalità della formazione intellettuale dei sardi o infine sugli ordinamenti su cui si è retta per lungo tempo una delle massime istituzioni culturali dell'isola
High-temperature rapid devolatilization of biomasses with varying degrees of torrefaction
Torrefied biomass is a coal-like fuel that can be burned in biomass boilers or co-fired with coal in co-firing furnaces. To make quantitative predictions regarding combustion behavior, devolatilization should be accurately described. In this work, the devolatilization of three torrefied biomasses and their parent material were tested in an isothermal plug flow reactor, which is able to rapidly heat the biomass particles to a maximum temperature of 1400 ºC at a rate of 104 ºC/s, similar to the conditions in actual power plant furnaces. During every devolatilization test, the devolatilized biomass particles were collected and analyzed to determine the weight loss based on the ash tracer method. According to the experimental results, it can be concluded that biomass decreases its reactivity after torrefaction, and the deeper of torrefaction conducted, the lower the biomass reactivity. Furthermore, based on a two-competing-step model, the kinetic parameters were determined by minimizing the difference between the modeled and experimental results based on the least-squares objective function, and the predicted weight losses exhibited a good agreement with experimental data from biomass devolatilization, especially at high temperatures. It was also detected that CO and H2 are the primary components of the released volatile matters from the devolatilization of the three torrefied biomasses, in which CO accounts for approximately 45-60%, and H2 accounts for 20-30% of the total volatile species
Flame characteristics of pulverized torrefied-biomass combusted with high-temperature air
In this work, the flame characteristics of torrefied biomass were studied numerically under high-temperature air conditions to further understand the combustion performances of biomass. Three torrefied biomasses were prepared with different torrefaction degrees after by releasing 10%, 20%, and 30% of volatile matter on a dry basis and characterized in laboratory with standard and high heating rate analyses. The effects of the torrefaction degree, oxygen concentration, transport air velocity, and particle size on the flame position, flame shape, and peak temperature are discussed based on both direct measurements in a laboratory-scale furnace and CFD simulations. The results primarily showed that the enhanced drag force on the biomass particles caused a late release of volatile matter and resulted in a delay in the ignition of the fuel-air mixture, and the maximum flame diameter was mainly affected by the volatile content of the biomass materials. Furthermore, oxidizers with lower oxygen concentrations always resulted in a larger flame volume, a lower peak flame temperature and a lower NO emission. Finally, a longer flame was found when the transport air velocity was lower, and the flame front gradually moved to the furnace exit as the particle size increased. The results could be used as references for designing a new biomass combustion chamber or switching an existing coal-fired boiler to the combustion of biomass
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